Col Superenalotto la ‘ndrangheta riciclava i proventi della droga
La 'ndrangheta ricorreva al sistema delle vincite a giochi e lotterie nazionali per riciclare i proventi del traffico internazionale di droga: acquistando dal vincitore le schedine si faceva accreditare dalla Sisal le somme su conti creati appositamente.
I carabinieri del Ros hanno appurato che questa tecnica evitava il rischio di segnalazioni di operazioni sospette sarebbe stata attuata in particolare in olccasione di una super-vincita realizzata a Locri nella ricevitoria del suocero di Nicola Luca', ritenuto un esponente della cosca Mancuso, gia' condannato a 14 anni di reclusione per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.
Proprio nei confronti del Lucà i carabinieri hanno dato esecuzione a un provvedimento dalla Corte d'Appello di Catanzaro confiscandogli beni per 5,6milioni di euro, tra cui due immobili a Marina di Gioiosa Jonica, nel reggino.
Oltre a Lucà altre 27 persone erano state condannate ad un totale di 336 anni di carcere per gli stessi reati a Catanzaro con rito abbreviato in seguito all'operazione Decollo che ha consentito di identificare un'organizzazione 'ndranghetista che gestiva il traffico di cocaina tra il Sud America, l'Europa, l'Africa e l'Australia.
Erano stati inoltre condannati dal tribunale di Milano (a complessivi 370 anni di reclusione) altri 34 appartenenti alla stessa organizzazione. Per una trentina di imputati è in corso il giudizio con rito ordinario presso i tribunali di Milano e Vibo Valentia.
Nel complesso, l'indagine condotta da Ros e Dcsa (Direzione centrale servizi antidroga) in collaborazione con gli inquirenti di Spagna, Germania, Francia, Colombia, Usa, Australia e Venezuela, ha portato all'arresto di 154 persone e al sequestro di oltre 5.000 chili di cocaina.