Minacce di morte al presidente della coop “Giovani in Vita”
Ennesimo atto intimidatorio subito dalla cooperativa sociale "Giovani in vita" di Anoia. E' stato fatto trovare un cartello con sopra disegnata una croce, al centro della quale qualcuno ha scritto il cognome di Domenico Lupopino, direttore generale della coop. Il cartello è stato affisso da ignoti, probabilmente durante la notte, sul cancello attraverso il quale si accede al terreno su cui opera la struttura.
Il gesto scoperto stamani segue di pochi giorni il furto di un trattore e di altri attrezzi e l'incendio di un ulivo secolare, fatti in seguito ai quali i responsabili di "Giovani in vita" avevano lanciato una sottoscrizione al fine di raccogliere i fondi necessari per riparare i danni subiti. L'obiettivo è comprare un nuovo trattore per sostituire quello distrutto dalle fiamme lo scorso 11 agosto. Da due anni la cooperativa gestisce a titolo oneroso circa 400 ettari di uliveri e agrumeti confiscati.
h 15:09 | Gli operatori della cooperativa hanno rinvenuto anche un masso posto in mezzo alla strada per impedire l'ingresso dei mezzi.
“A questo punto la domanda sorge in noi in modo impetuoso, - si legge in un comunicato della Cooperativa Sociale Giovaninvita - quale sarà la prossima mossa in questo crescendo rossiniano, iniziato con l'isolamento, continuato con il boicottaggio, reiterato con i furti, attualizzato con le minacce di morte.
Quale sarà la prossima mossa di questo antistato che si fa forte con i deboli, e si allea con i poteri forti.
Quale sarà la prossima mossa di questo antistato per impedirci di lavorare i fondi agricoli sequestrati alla ndrangheta, per la coltivazione dei quali la nostra cooperativa paga un congruo fitto all'amministrazione giudiziaria dell'azienda sequestrata.
Quale sarà la prossima mossa di questo antistato per convincerci che non vale la pena, per indurci a gettare la spugna ed arrenderci, per invogliarci alla fuga, all'emigrazione, all'abbandono del territorio dal quale faticosamente e con grandi sacrifici abbiamo iniziato a raccogliere i primi frutti.
Oppure quale sarà la mossa dello Stato, - prosegue la nota Cooperativa - dello Stato autorevole e forte, dello Stato democratico, che difende e tutela i suoi cittadini, dello Stato che combatte la malavita organizzata (antistato).
Quale sarà la prossima mossa dello Stato a cui ci siamo rivolti in questo duro periodo, denunciando questa progressiva azione 'ndranghetistica culminata oggi con le minacce di morte al nostro Direttore Generale Domenico Luppino.
Quale sarà la prossima mossa dello Stato in cui abbiamo creduto e crediamo, per il quale lavoriamo coltivando terreni confiscati e sequestrati che altrimenti andrebbero in malora, dando ragione a chi dice che con la ndrangheta si mangia e con lo Stato si fa la fame, che la 'ndrangheta dà lavoro e che lo stato dà disoccupazione.
Quale sarà la prossima mossa dello Stato, delle sue Istituzioni Nazionali, delle sue ramificazioni periferiche date dalla Prefettura, dalle Forze dell'Ordine, dalle Amministrazioni locali, provinciali, e regionali.
Quale sarà la prossima mossa dello Stato ... speriamo che arrivi prima della prossima mossa dell'antistato.
Quello che chiede la cooperativa e che la società civile, soggetti economici, enti ed istituzioni ci siano a fianco in questo periodo in cui l'azione intimidatoria della 'ndrangheta si fa più pressante e che ci aiutino a rompere l'isolamento nel quale ci siamo ritrovati nostro malgrado, isolamento che aiuta e favorisce l'azione intimidatoria da noi denunciata.
Quello che noi chiediamo – conclude la nota- e che le Istituzioni e le forze sane di questo paese, Stato, ci siano a fianco fattivamente, che ci siano a fianco visivamente, che dimostrino alla 'ndrangheta che non siamo soli, che lo Stato è con noi e ci aiuta in questa battaglia … prima che sia troppo tardi.”