Comune San Marco Argentano: si dichiara chiusa la vicenda del 'Pasteur'
Mentre il Presidente Scopelliti sta per illustrare ai calabresi il cosiddetto “Piano per la Salute”, nell’attesa di conoscere quanto la politica locale sia stata capace di difendere l’ospedale Pasteur di San Marco Argentano, senza più voler ritornare sul caso e interrompendo ogni ulteriore polemica con il Patto Etico per la Calabria e la sua rappresentante Filomena Falsetta, il sindaco della cittadina normanna, Alberto Termine, e il suo assessore alla salute, Michele Argondizzo, precisano: “La conoscenza delle regole amministrative e del vivere civile sono alla base di ogni ragionamento e di ogni confronto tra le parti. Cosa di cui non sembra essere dotata la rappresentante di questo novello movimento. Non abbiamo certo iniziato noi questa querelle, essendo stati impropriamente chiamati in causa per una vicenda di presunto disservizio all’interno del Pasteur. Richiedere a degli amministratori comunali di intervenire in ambiti e competenze di cui altri soggetti istituzionali e amministrativi sono titolari può solo dimostrare la totale mancanza di conoscenza di quelle che sono le più elementari regole della pubblica amministrazione. Insistere, poi, sul disinteresse per la salute pubblica dei propri concittadini dimostra quanta malafede ci sia in quelle parole o, nella migliore delle ipotesi, come non si sia per nulla informati sull’impegno che questa amministrazione sta profondendo per il proprio presidio sanitario. La mancanza di attenzione, il disinteresse o il celato interesse’ sono stati ampiamente dimostrati, piuttosto, da soggetti vicini alla sua parte politica, oltre che da alcuni cialtroni che hanno depauperato il nostro ospedale negli ultimi dieci anni”. Superfluo sottolineare l’inappropriata richiesta, fatta dall’avvocato Falsetta all’amministrazione comunale di San Marco Argentano, di adottare provvedimenti contro la dirigenza dell’ospedale, oppure con altre iniziative che riguardano solo la sfera sanitaria e amministrativa di cui sono competenti solo l’ASP di Cosenza e la Regione Calabria. Una chiara dimostrazione di quanto sia facile essere populistici e critici verso chicchessia quando a far leva sulle ragioni da diramare sono la mancanza di conoscenza o l’uso distorto della verità. Infine, il sindaco Termine e l’assessore Argondizzo richiamano ad un atteggiamento più serio e responsabile il presidente del locale circolo di Italia dei Valori, Franco Fasano. “Invitiamo Fasano a spiegare apertamente e senza velature il senso delle sue dichiarazioni, oltre a produrre immediatamente a chi di competenza quanto espresso nella nota diffusa alla stampa. Se egli è a conoscenza di atti illeciti o di malversazione di qualche elemento di questa amministrazione ha il dovere di presentare alla magistratura quanto in suo possesso, ricordando che in Italia quanto eventualmente commesso è addebitabile solo all’autore del reato. Se, invece, le sue sono solo farneticazioni o chiari messaggi dal fine ricattatorio, riconoscendoli noi come atti intimidatori verso questa amministrazione, al signor Fasano diciamo sin d’ora che dovrà rispondere di fronte alla giustizia del grave reato di diffamazione e calunnia”.