Presentato a Decollatura il volume “Stato e criminalità”

Catanzaro Attualità

“Una Regione impermeabile a condizionamenti e inquinamenti, in cui non ci sia bisogno di ‘amici’ o di ‘amici degli amici’ si garantisce anche riorganizzando gli uffici burocratici per accorciare la catena di comando, assicurare una precisa ed immediata individuazione di competenze e di responsabilità e per valorizzare, nel contempo, tutte le risorse umane disponibili.

Ma un’altra garanzia deve essere, come ammoniva Luigi De Sena, la realizzazione di una grande scuola della pubblica amministrazione che sia effettivamente tale e che faccia parlare lo stesso linguaggio amministrativo e affermi la consapevolezza di far parte ‘di una squadra’ sia a livello centrale che periferico”.

E’ uno dei passaggi dell’intervento del professor Antonio Viscomi, Vicepresidente ed Assessore al Personale ed al Bilancio della Regione Calabria, alla tavola rotonda promossa a Decollatura dall’associazione nazionale Società Libera ed ospitata dall’Amministrazione del comune presilano, durante la quale si è presentato il volume “Stato e criminalità. Un rapporto non sempre dicotomico” edito da Rubbettino in collaborazione con Società Libera.

Il libro propone sedici saggi firmati da autorevoli personalità, fra le più impegnate in Italia nel contrasto alla criminalità, alle mafie ed ai fenomeni collegati. Fra gli autori, Luigi De Sena – scomparso proprio di recente, il 31 agosto – la cui presenza era prevista al dibattito.

Al centro dell’evento, un dibattito che ha messo a confronto, oltre al vicepresidente della Regione Calabria, Antonio Viscomi, Serena Angioli, assessore alle Politiche europee della Regione Campania, Maria Carmela Lanzetta, già ministro degli Affari Regionali, Luisa Latella, prefetto di Catanzaro, Vincenzo Lombardo, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Olita, direttore di Società Libera, Florindo Rubbettino editore e membro del Consiglio direttivo di Società Libera .
Saggistica, sentenze giudiziarie, letteratura, cinema, tv e giornali hanno scavato dentro il sistema mafioso restituendone una radiografia fatta di nomi, regole, riti, storie, rete di complicità, intrecci, misteri, ambiguità. Si sa tutto o quasi ormai delle mafie con una qualità notevolissima di analisi scientifica ed efficacia divulgativa.

Più oscuro rimane, invece, il tratto assolutamente distintivo del modello mafioso italiano, che si è radicato ed esteso al di fuori dalle regioni di origine, in Europa e in diversi altri continenti: l’intreccio fra crimine, società e territorio, storicamente connotato da uno specifico rapporto con la politica, l’amministrazione pubblica, pezzi dello Stato.

Il confronto pubblico svolto a Decollatura, moderato dal giornalista Gianfranco Manfredi, ha affrontato proprio quest’area critica, cruciale, non mancando di ricordare la figura di Luigi De Sena, un uomo dello Stato – è stato rimarcato – che ha perfettamente coniugato un’alta professionalità, un rigoroso senso del dovere e una forte, evidente passione civile.

La manifestazione è stata aperta da Anna Maria Cardamone, il sindaco di Decollatura che ha fortemente voluto l’evento. “Un confronto serrato – ha detto tra l’altro la Cardamone – ha messo a fuoco una questione di estrema criticità come il rapporto stato-criminalità che chiama in causa fattivamente ed in positivo non solo lo Stato centrale ma anche le sue articolazioni più periferiche”.

Il libro | Le Mafie esistono, sono una realtà, una seria realtà, si muovono coerentemente con i propri criminosi obiettivi, fanno il loro lavoro. Ma siamo altrettanto certi di poter affermare le stesse cose sul contrasto da parte dello Stato e delle sue articolazioni periferiche? Sedici saggi sul ruolo che lo Stato dovrebbe assumere nel contrasto alla criminalità organizzata, che non vogliono essere di denuncia né di constatazione dell’ovvio, né ripetitivi di luoghi comuni, ma far ragionare sul fenomeno mafioso, interrogare, avanzare dubbi, prospettare soluzioni, pungolare gli addetti ai lavori, in un’espressione essere politicamente scorretti.

Il volume raccoglie i saggi di: Jacopo Armini, Vincenzo Boccia, Antonio Calabrò, Luigi De Sena, Stefania Fuscagni, Maria Carmela Lanzetta, Marco Marchese, Angela Napoli, Vincenzo Olita, Riccardo Pedrizzi, Giuseppe Quattrocchi, Franco Roberti, Alfonso Ruffo, Ernesto U. Savona, Alberto Vannucci, Luigi Varratta.