Dissesto idrogeologico, Seby Romeo su dichiarazioni dei parlamentari grillini

Calabria Politica
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Sebi Romeo

"Stupisce come dei parlamentari della Repubblica Italiana possano arrivare ad un punto talmente basso da sfruttare maldestramente una catastrofe naturale, come l’alluvione subita dai territori calabresi nelle scorse settimane, per pura propaganda, mistificando la realtà."Lo si legge in una nota di Seby Romeo capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale.

"I penta stellati Dieni, Morra, Nesci e Parentela, infatti,- continua la nota - con l’apparente obiettivo -non volendo considerare una certa incapacità politica- di screditare il lavoro della Regione Calabria, con in testa il presidente Oliverio, riconosciuto da amministratori e cittadini, hanno diffuso delle dichiarazioni prive di approfondimento e mancanti di fondamentali chiarimenti. Dopo aver fatto passerella nei comuni colpiti dalle forti piogge, immaginando di raggirare i cittadini con informazioni inesatte, e dopo aver balbettato qualche mezza frase nelle trasmissioni televisive locali, offuscati dal concreto lavoro messo in atto dai rappresentanti politici dell’amministrazione Oliverio e dalla estrema competenza dei tecnici da esso stesso messi a capo di settori strategici, come il Dipartimento Protezione Civile guidato dal dott. Carlo Tansi, hanno creduto di poter sminuire quanto fatto con dichiarazioni prive di fondamento.

Per esclusivo dovere di informazione nei confronti dei calabresi é bene chiarire che dal 9 marzo scorso, quando il presidente Oliverio è stato nominato commissario delegato per la realizzazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico, insieme al soggetto attuatore, dott. Carmelo Gallo, la Regione Calabria ha previsto e mandato in gara 88 interventi, da aggiungersi ai 22 programmati dal dott. Croce dal 31 luglio 2014 al marzo 2015 e dai 5 (cinque) del commissario Percolla dal 2011 al luglio 2014, impegnando circa 157 milioni di euro. Si tratta di opere aggiudicate e pronte a partire che verranno completate entro dodici mesi. Dimenticano poi di chiarire i parlamentari grillini che per un APQ costituito da 185 progetti, circa 100 -su un totale di 137 ad oggi aggiudicati- partono grazie all’incessante lavoro della attuale amministrazione regionale guidata da Mario Oliverio. Inoltre, sempre su pressante richiesta del presidente della giunta regionale, sono state sbloccate ulteriori 12 opere che diverranno cantiere nei prossimi mesi, per una spesa di 20 milioni di euro.

Dati eclatanti per l’intero panorama nazionale tanto da rendere la Calabria una delle regioni di punta per i risultati ottenuti, certamente un esempio per il Mezzogiorno. Un impegno riconosciuto già a settembre scorso quando la nostra regione è stata chiamata a far parte della cabina di regia nazionale sul dissesto, attraverso la qualificata presenza del dott. Carmelo Gallo.

I quattro parlamentari continuano, poi, a propagandare false informazioni quando dicono che il Dipartimento di Protezione Civile non ha ancora ricevuto da Catanzaro la documentazione necessaria al Governo per deliberare lo stato di emergenza. Anche in questo caso è opportuno chiarire che la documentazione in questione è costituita dalle schede riportanti i danni che i Comuni hanno avuto tempo di inviare entro quest’oggi. Non avrebbe avuto senso chiedere agli enti comunali di chiudere in maniera superficiale e veloce le suddette schede per il solo motivo di sbandierare la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo centrale se questa non conteneva l’esatta conta dei danni. Inoltre, agli enti territoriali è stata concessa una proroga di oltre un mese e mezzo sui termini di inserimento dei progetti a favore della mitigazione del rischio idrogeologico nella banca dati nazionale, in attesa che gli stessi possano essere finanziati dal piano nazionale. Dovrebbero infine sapere i suddetti parlamentari che le opere inserite nella banca dati vengono inviate dai Comuni e risultano essere in fase preliminare per il semplice motivo che per diventare esecutivi necessitano di essere elaborati da professionisti esterni che gli enti comunali non sono in grado di compensare economicamente.

In fasi così delicate - concludeo Romeo - per i territori si farebbe bene a far fronte comune cercando di offrire le proprie competenze e capacità piuttosto che negare l’evidente lavoro che permette alla Locride, a meno di due settimane dall’alluvione, di poter accedere nuovamente alla linea ferroviaria e alla viabilità stradale e, soprattutto, di aver potuto contare su una politica attenta e presente che non ha osato strumentalizzare i disagi dei cittadini."