Finti investimenti immobiliari, due avvocati indagati per truffa

Catanzaro Cronaca

A due avvocati di Lamezia Terme sono stati notificati, dalla Guardia di Finanza, altrettante informazioni di garanzia e avviso di chiusura delle indagini preliminari, con l’accusa di aver compiuto una truffa, in concorso tra loro, a danno di un privato cittadino.

Le indagini sono scaturite proprio dalla denuncia sporta dalla vittima dopo che avrebbe pagato, in momenti diversi, svariate somme di denaro a favore dei due avvocati, oltre 110 mila euro corrisposti soprattutto con bonifici e assegni bancari.

I due professionisti, secondo gli inquirenti, avrebbero raggirato l’uomo facendosi consegnare il denaro “con una serie di artifici fantasiosi, ma efficaci” spiegano i finanzieri, e con la promessa che sarebbe stato investito in acquisti vantaggiosi, prevalentemente di immobili, di fatto mai conclusi sebbene le somme siano state trattenute illecitamente dagli stessi avvocati.

Dalle investigazioni emergerebbe, inoltre, che per giustificare alcuni dei bonifici della vittima e dare una parvenza di legalità alla transazione, i professionisti avrebbero usato “causali” che facevano riferimento a pagamenti di presunte parcelle. Circostanze smentite grazie agli accertamenti eseguiti dai finanzieri.

11.00

Dopo mesi di indagini il pm della Procura di Lamezia Santo Melidona e i finanzieri guidati dal tenente colonnello Fabio Bianco hanno chiuso il cerchio sulla presunta truffa perpetrata dai due noti avvocati, fratello e sorella. Questa mattina ai due professionisti è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la vittima era entrata in contatto con i due avvocati perche' in passato avevano difeso il fratello. I rapporti si erano rinsaldati quando la vittima aveva stretto un legame sentimentale con la donna. I due fratelli, secondo l'accusa, si sarebbero fatti consegnare in diverse tranches circa 110.000 euro per acquisti di immobili in realtà mai avvenuti. Dapprima, secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori delle Fiamme gialle, all'uomo sarebbe stato prospettato, con tanto di sopralluogo esterno, l'acquisto di un appartamento a Vibo. Sfumata questa possibilità i due avvocati si sarebbero fatti consegnare altri soldi per comprare un immobile all'interno di un villaggio turistico. Anche in questo caso la vendita non si sarebbe concretizzata. Alla vittima, quindi, sarebbe stato proposto l'acquisto di un terreno edificabile a Vibo e infine di un'attività commerciale. Solo a questo punto sarebbe scattata la denuncia. Dopo la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini i due indagati avranno la possibilità di chiedere al magistrato titolare del fascicolo di essere sentiti per fornire la propria versione dei fatti che gli vengono contestati.

Al vaglio della Procura lametina, secondo quanto si e' appreso, c'è anche il ruolo di due congiunti degli avvocati. Secondo l'ipotesi su cui sta lavorando il pm Melidona, i due avrebbero fatto confluire sui loro conti correnti assegni e bonifici versati dalla vittima. Per loro si ipotizza il reato di riciclaggio. (AGI)