Rapani a Oliverio: “terra solo da spolpare? Deputati Dem bravi a curare il loro orticello

Cosenza Politica
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Indignazione personale e di un territorio “che viene mortificato quotidianamente da una classe politica che tutto potrebbe fare tranne assolvere al compito per la quale è stata eletta: rappresentare le istanze, i bisogni e difendere i diritti di quest’area perché inappropriata”. Questo il sentimento espresso da Ernesto Rapani, Dirigente nazionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale nonché candidato a sindaco della città di Rossano, e che ha voluto manifestare in una lettera aperta inviata al presidente della Giunta Regionale per sensibilizzarlo sui grandi temi e le grandi problematiche che attanagliano la Calabria e con l’auspicio che il governatore avvia interventi su temi “caldi” come quelli della sanità, giustizia, economia e sviluppo, attività produttive.

“Ho apprezzato molto le sue parole – scrive Rapani nella missiva - della quando ha definito questa terra quale ‘polpa della Calabria’, convinto che lei si riferisse al contributo che la Piana può offrire al rilancio economico dell’intera regione. Ma mi sarò confuso poiché, evidentemente, viene percepita esclusivamente come terra da ‘spolpare’, portatrice di voti. Apprendo dalla stampa delle reazioni e delle azioni intraprese dai deputati calabresi (tutti cosentini) contro il piano sanitario presentato dal commissario Scura ed a tutela dell’ospedale di Praia a Mare, a giusta ragione”.

“Tuttavia – prosegue il dirigente FdI - è avvilente che non una parola una, sia stata profusa nei confronti della fascia jonica e dello spoke Rossano-Corigliano che, per come previsto nel medesimo piano di rientro dal debito sanitario, rischia un serio depotenziamento a vantaggio, anche questa volta, di quello di Castrovillari. Così come è intollerabile che si presentino mozioni alla finanziaria per gli Lsu calabresi e si faccia solo finta di intervenire sulla questione del Tribunale di Rossano. Da premettere - aggiunge - che non vi è contrarietà alcuna sullo sviluppo di altri territori, ma le devo ammettere una certa stanchezza nel subire scippi continui e mortificazioni. La deputazione calabrese, invece, bene avrebbe agito se si fosse preoccupata dell’ospedale di Praia, certo, ma anche del bando di gara dell’ospedale della Sibaritide, ed invece, anche per questo problema, nemmeno un anelito”.

“Medesimo discorso – continua Rapani - potrebbe avviarsi per il diritto alla mobilità. Quei trasporti di cui tanto la Regione si bea per accorciare le distanze fra Catanzaro e Cosenza, e poi addirittura dall’Alto Jonio, alla stessa Cosenza e poi via fino a Lamezia. Bene, bravi, bis. Ma del Basso Jonio, di Corigliano, Rossano che ne facciamo? Li gettiamo nella pattumiera in attesa della prossima campagna elettorale e li consoliamo con uno Swing. Ed ancora, apprendo dalla presentazione dei bandi che si sta procedendo alla informatizzazione dell’intera Regione Calabria, in collaborazione con le Università. Bene. Ma sarà evidentemente solo un caso se dalla perimetrazione delle aree da servire nella provincia di Cosenza vengono escluse Rossano e Corigliano”.

Il coltello nella piaga, sempre secondo il candidato a sindaco “lo si affonda anche in settori a noi più consoni. Altri bandi – dice - incentiveranno la realizzazione di agriturismi, ma non per quei territori ad alta vocazione agricolo (d’eccellenza)-turistica quali Rossano-Corigliano che vengono chirurgicamente esclusi, mentre si nota una abbondante dotazione finanziaria a Rende. Rende? A vocazione agri-turistica? Questi, signor presidente, sono tutti elementi che fanno pensare ad un territorio dimenticato dalla politica. Lungi da noi il voler immaginare quegli argomenti appena descritti come elementi di un teorema occulto ed artatamente applicato per cancellare la Sibaritide”.

“Tuttavia – prosegue Rapani -prima che alla sua eminente figura, forse avremmo dovuto rivolgerci all’unico rappresentante politico di questo territorio in Consiglio regionale. Più volte, però, abbiamo potuto constatare che le attenzioni di questo nostro illustre rappresentante sono rivolte, solo ed esclusivamente, all’interesse personale e ad istituire una lobby di potere, evitando accuratamente di farsi carico delle istanze del suo territorio, dei suoi concittadini, dei disservizi che quotidiani si registrano solo in questa parte di Calabria. Ne sono convinti: se dovessimo chiedere lumi al signor consigliere regionale, cadrebbe dalle nuvole affermando di non saperne nulla, pur avendo – magari – avallato qualche provvedimento emesso alla sua presenza e con la sua ratifica”.

Il dirigente di Fratelli d’Itala, dunque, chiede che si focalizzino le attenzioni anche su questo territorio, affrontando le problematiche secondo una certa priorità. “Non vogliamo trattamento di favore, ma solo giustizia. Quella giustizia – sbotta Rapani - che ci viene strappata via ogni giorno, con pazienti costretti a stare tre giorni fuori dal pronto soccorso dopo un ictus. Non possiamo più tollerare di essere costretti a dover “combattere” per sopravvivere e per veder rispettati i nostri diritti. Come quello alla sanità, peraltro costituzionalmente garantiti. Politiche vergognose. Che bocciano sonoramente anche la sua classe dirigente locale, sempre troppo prostrata e compiacente, coi luogotenenti ripagati con un incarico al figlioletto, all’amica, al parente. Bandendo facili vittimismi, che non ci appartengono, vorremmo invitarla ad una profonda riflessione e ad un esame di coscienza”.

Infine, Rapani invita Oliverio a fungere da tramite, “dall’alto della sua posizione – scrive - visti i contigui colori politici e le appartenenze, e rammenti alla deputazione calabrese di centrosinistra, che purtroppo per loro esiste anche lo Jonio, e nello specifico lo Jonio cosentino, guidato da Rossano e Corigliano, del quale se ne ricordano solo in campagna elettorale. Oppure quando c’è da scaricare i rifiuti dell’intera Calabria. Sig. presidente – conclude il candidato a primo cittadino di Rossano - siamo pronti a recarci alla Procura della Repubblica, ad avviare vibrate proteste così come sta accadendo in altri territori (Vibo e Lamezia sulla questione specifica della sanità). No, non è una minaccia, ma la semplicissima via per tentare di ristabilire la legge in una terra fuorilegge”.