Incontro inaugurale: il volontariato che c’è e quello che potrebbe essere

Catanzaro Attualità

In una sala Tricolore assai gremita, il Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro ha tenuto a battesimo la terza edizione della festa dedicata al volontariato del territorio, con i membri delle varie associazioni che per mesi si sono riuniti per arrivare preparati all’importante appuntamento.

Come ha avuto modo di chiarire l’addetto stampa del CSV Benedetta Garofalo, in veste di moderatrice, al di là della festa è il rapporto di perfetta collaborazione che si è creato nella fase organizzativa che va salvaguardato, perché sta ad indicare una volontà di coesione che mai si era rinvenuta prima in tali proporzioni. Del resto, partecipazione, comunità di intenti e volontà di mettersi insieme per essere riconosciuti ed incidere maggiormente sul territorio, sono stati i concetti più volte ripetuti negli interventi che si sono via via succeduti, a partire dagli stessi volontari, chiamati ad esprimersi sugli aspetti più salienti del settore al quale hanno scelto di dedicarsi (è spettato ad Anna Paola Aragona dei Clown Vip nominare ad una ad una le associazioni operative in ospedale, mentre Antonietta Mannarino di “Amici con il cuore” si è soffermata sul valore delle attività creative e manuali nel processo di recupero dei detenuti , all’interno dei penitenziari della città. A seguire gli interventi di Luciana Loprete dell’Unione Italiana Ciechi sulla disabilità, di Francesca Migliarese dell’Ada sui bisogni degli anziani, di Claudio Falbo del Centro Calabrese di Solidarietà sulla difficile tematica delle dipendenze e di Mario Nicotera di “Progetto Itaca” in merito alla questione del disagio mentale).

Con il prefetto Luisa Latella ed il vicesindaco Gabriella Celestino a fianco, il presidente del CSV Luigi Cuomo ha ringraziato l’operatività dei volontari, senza trascurare di mettere in risalto l’azione propositiva del Centro Servizi di Catanzaro, nonostante il taglio delle risorse provenienti a livello nazionale dalle fondazioni bancarie si attesti ad un terzo. Sul volontariato “del fare”, ovvero svolto alla luce del sole, come ha tenuto a precisare il coordinatore regionale dei Centri di Servizio, Giuseppe Perpiglia, oltre alla crisi economica è piombata anche la riforma del Terzo Settore, ormai alle battute finali (si attende infatti l’approvazione alla Camera, dopo aver ottenuto quella in Senato). Di certo – ha proseguito Guido Memo, consulente del CSV del Lazio ed esperto in materia di formazione dei quadri del Terzo Settore – cambieranno parecchie cose dopo l’approvazione della legge delega, anche con riferimento ai Centri di Servizio, che diventeranno punto di riferimento per più “volontariati”. E resta il dato che, se il lavoro scarseggia, i volontari aumentano, soprattutto nelle città più organizzate: ma come possono i Centri di Servizio sostenere i 154mila volontari calabresi con soli 30 milioni dei 120 iniziali a disposizione?

L’incapacità di programmare delle istituzioni, lo scollamento che esse hanno con la comunità e la difficoltà dei volontari a conciliare la professionalità e l’efficienza con la tensione morale dell’aiuto sono stati messi in luce da Massimo Fortino, sociologo dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro: forse è un dibattito che non ha soluzione, ma ora più che mai è necessario che il volontariato si interroghi sulle sue motivazioni e sul ruolo che ormai di diritto sta esercitando nel processo di ripresa del Paese.

I balli di gruppo in Galleria Mancuso si sono protratti fino a tarda serata.