Allarme botulino in Calabria. Ci sono tre indagati, contestato l’omicidio colposo

Cosenza Cronaca

La Procura della Repubblica di Paola, guidata dal Procuratore capo Domenico Fiordalisi, ha avviato un’inchiesta riguardo al grave caso di intossicazione da botulino (QUI) che si è verificato nel comune di Diamante.

Finora la vicenda ha causato due decessi e il contagio di altre sette persone, di cui due attualmente ricoverate in terapia intensiva presso l’ospedale “Annunziata” di Cosenza.

Le vittime sono un uomo originario di Napoli (QUI) e una donna residente nel cosentino, deceduta nella giornata di ieri (QUI).

Il furgone sotto il sole

Le prime indagini avrebbero confermato che sia i deceduti sia gli altri pazienti, abbiano consumato un alimento potenzialmente contaminato, acquistato da un venditore ambulante operante sul territorio di Diamante.

Su ordine del Sostituto Procuratore Maria Porcelli, il furgone di quest'ultimo è stato sequestrato. I primi rilievi hanno evidenziato che il mezzo stazionava per molte ore esposto al sole, una condizione che potrebbe aver favorito lo sviluppo delle tossine botuliniche, specialmente in alimenti deperibili e non conservati adeguatamente.

I reati ipotizzati

Al momento risultano indagate tre persone, ciascuna a vario titolo, per i reati di omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive: si tratta del venditore ambulante, accusato di aver ceduto il prodotto contaminato ed i rappresentanti legali di due aziende fornitrici degli alimenti usati nella preparazione dei prodotti venduti.

Le accuse sono ancora in fase preliminare e saranno oggetto di approfondimenti tecnici e scientifici, con il supporto dei Nas e dell’Asp competente.

L’autorità giudiziaria si riserva ogni ulteriore decisione al termine delle indagini microbiologiche e dei successivi accertamenti.

La diagnosi tardiva

È importante sottolineare che in alcuni casi, il decorso della malattia è stato aggravato da una diagnosi tardiva, poiché i sintomi iniziali non sono stati subito riconosciuti come indicativi di intossicazione da botulino, ritardando così l’inizio del trattamento specifico.

Nel frattempo, eventuali altri consumatori che abbiano acquistato alimenti da venditori ambulanti nella stessa zona, nei giorni precedenti alla comparsa dei sintomi, vengono invitati a rivolgersi con urgenza alle strutture sanitarie.

No al sequestro nazionale

Inoltre, la stessa Procura ha deciso di rinunciare al sequestro a livello nazionale di un prodotto commerciale sospettato di essere all’origine delle recenti intossicazioni nel cosentino. Il provvedimento, emesso nella mattinata di oggi - venerdì 8 agosto - è stato successivamente revocato.

Come già detto, per gli inquirenti il problema non riguarderebbe il prodotto in sé, ma piuttosto le modalità con cui sarebbe stato somministrato.