Alla Camera di Commercio, cultura e pratiche contro la corruzione
Legalità, trasparenza, sicurezza: la crescita delle imprese e lo sviluppo del territorio passa anche attraverso questi valori, rilevanti non solo da un punto di vista etico-giuridico, ma anche economico in quanto influenti sia su investimenti interni che sull’attrattività internazionale. Su queste tematiche si è svoto ieri alla Camera di Commercio di Vibo Valentia il convegno “Cultura e pratiche contro la corruzione”, organizzato dall’Ente camerale nella convinzione che informazione, formazione e strumenti di supporto alle imprese sono condizioni essenziali sia per proteggere gli operatori economici da condizionamenti criminosi che per ricondurre il mercato nell’ambito delle normali regole della leale concorrenza.
L’iniziativa si inserisce nel programma Tour Legalità Calabria 2016 promosso da Unioncamere regionale in collaborazione Transparency International Italia, organizzazione che ha l’obiettivo di promuovere anche nel nostro Paese le buone pratiche di trasparenza, integrità e responsabilità nella sfera politica, nel settore pubblico e in quello imprenditoriale, e che ha curato la redazione del Manuale Anticorruzione per le PMI, presentato nell’occasione, che contiene strumenti operativi a loto tutela e un Questionario per la valutazione delle proprie capacità anticorruzione.
I lavori sono stati aperti dal Segretario Generale dell’Ente Donatella Romeo che ha sottolineato il ruolo di primo piano del sistema camerale nella lotta contro la corruzione attraverso servizi mirati all’utenza e con l’adozione di un Piano per la Trasparenza che individua comportamenti etici per il buon andamento dell’attività amministrativa. “Non pretendiamo di avere risposte risolutive contro un fenomeno così pervasivo –ha detto la Romeo- ma proviamo comunque a discutere e a confrontarci per trovare strade percorribili, condividendo esperienze positive e rafforzando la rete di progetti e relazioni”.
Gli esperti di Transparency International Italia Davide Del Monte e Mario Chiodi hanno approfondito gli aspetti del fenomeno che, come hanno sottolineato, si declina in vari modi e spesso è di difficile definizione. In particolare Del Monte ne ha approfondito dati, cause e conseguenze, rilevando come la corruzione erode le possibilità di sviluppo, accresce la povertà distraendo le risorse disponibili, causa distorsioni ed ineguaglianze, compromette il futuro delle giovani generazioni. Mario Chiodi si è soffermato sugli aspetti normativi e casistica.
Giovanna Fronte, avvocato, particolarmente impegnata proprio nella lotto alla criminalità e alla corruzione, ha portato la sua interessante esperienza professionale sottolineando un dato preoccupante: “In determinate aree del nostro territori –ha detto- corruzione e comportamenti illeciti sono così culturalmente radicati che nemmeno vengono percepiti come reati. Le leggi spesso sono inefficaci- ha poi dichiarato- perché ci vengono imposte dall’alto senza un effettivo studio delle emergenze territoriali”.
Aspetti culturali e sociali sono stati poi affrontati da Sabrina Garofalo, sociologa, Ricercatrice Unical Cosenza e UMG Catanzaro. Don Giuseppe Fiorillo, referente di Libera Vibo Valentia, nella sua analisi si è particolarmente soffermato sugli strumenti operativi proposti da Libera per contrastare il fenomeno criminoso ed in particolare su “Riparte il futuro”, una campagna di sensibilizzazione per interventi e riforme a sostegno di una più diffusa legalità. I lavori sono stati moderati dalla Giornalista Francesca Viscone.