Il direttore di Legambiente nel depuratore di Lamezia su invito della “Deca”
A seguito della conferenza stampa di Goletta verde che ha fornito i dati sullo stato di salute dei mari calabresi, si è aperta una interessante discussione anche sul grave deficit informativo da parte dei comuni calabresi che spesso non comunicano alla Regione Calabria i dati dei fanghi di depurazione. Tra questi, anche i comuni di Lamezia Terme, Gizzeria, Curinga, Falerna e Filadelfia, serviti dal Consorzio Asicat.
Goletta Verde effettua un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un'istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni.
Il direttore di Legambiente Calabria, Luigi Sabatini, ha visitato la piattaforma depurativa consortile di Lamezia Terme su invito della stessa Deca Srl che lo gestisce, esprimendo apprezzamento per la volontà di aprire le porte dell'impianto.
“Si tratta del primo caso – ha detto Sabatini – e ci auguriamo che anche altri Comuni sentano l'esigenza di pubblicizzare i dati dei loro impianti e di aprire le porte per rendere trasparente l’intero processo e ciclo della depurazione”.
Nel 2009 l'impianto di Lamezia Terme produceva 307 tonnellate di fanghi e trattava un volume d'acqua di 8.760.000 di mc; mentre nel 2015, secondo quanto affermato da ASICAT, con un volume d'acqua analogo, sono stati smaltiti 7.290 t, con una media degli ultimi 5 anni di circa 5.105t. “I nuovi dati forniti dal Consorzio Asicat– ha affermato Sabatini -, delineano una situazione migliore rispetto al 2009”. L’impianto gestito dalla Deca scarica sul canale consortile denominato collettore “b” che è un canale di servizio dell’area industriale di Lamezia, distante una decina di chilometri dalla foce del torrente Zinnavo dove, invece, occorre verificare gli eventuali scarichi che determinano l’inquinamento rilevato da Goletta verde.
L'impianto di Lamezia Terme è stato ammodernato ed utilizza dei sistemi per il risparmio dell'energia elettrica. Inoltre, ASICAT ha affermato che il gestore dell'impianto invia mensilmente un report che comprende anche la quantità di fanghi prodotti e che il MUD (modello unico di dichiarazione ambientale) con i quantitativi annuali, viene trasmesso alla Camera di Commercio di appartenenza come da normativa. Dati, questi, che quanto meno non vengono comunicati da tempo alla Regione, così come non arrivano da molti altri comuni calabresi, che diventano causa, anche, della sanzione amministrativa che l'Unione Europea applica all'Italia.
Presenti all’incontro, l'amministratore unico Demetrio Caterina insieme a Gianluca Adamo, responsabile del procedimento, per conto di ASICAT, dell'appalto per l'affidamento della gestione della piattaforma depurativa di Lamezia Terme e dei collettori fognari ad essa afferenti.