Maltempo: comunicato stampa Urbi Calabria
Già il 4 marzo scorso, dopo 3 alluvioni in 15 mesi, e con un'altra Giunta Regionale, scrivevamo, denunciavamo e urlavamo:“La Calabria frana!!! Ora basta con le chiacchiere.” Oggi, dopo 8 mesi, altri morti e dispersi, altri enormi danni, stati d'emergenza immediatamente dichiarati in altre regioni, ed il silenzio assordante in Calabria,scriviamo, denunciamo ed urliamo:“La Calabria è in ginocchio!!! Ora basta con i silenzi.” Parto subito dalla proposta chiara e sempre la stessa: Chiediamo con forza una verifica immediata dei soldi disponibili nei settori interessati alla sicurezza del territorio. Chiediamo alla Regione di fare chiarezza, una volta per tutte, sui fondi effettivamente ed immediatamente disponibili. Si convochi lo strumento che c'è ed è rappresentativo ed autorevole: l'Autorità di Bacino. Si decida lì come e chi spende le risorse ed i tempi certi per la realizzazione degli interventi prioritari! Non è bastato un allevatore disperso, case evacuate, ospedali allagati, strade interrotte, l'esondazione della stessa fiumara che dieci anni fa uccise tredici persone a Soverato, frane e smottamenti che hanno messo in ginocchio l'intera regione, per smuovere fatti concreti: non possiamo più utilizzare nessuna diplomazia, è ora di confrontarci con schiettezza e risolutezza! Nell'immediatezza degli eventi noti a tutto il paese 3 regioni hanno dichiarato, subito, lo stato di emergenza (che pur non essendo di per se la panacea ai mali è strumento amministrativo importante) eppure i danni alla Calabria non erano certo fuori dalle cronache delle pagine nazionali. L'allevatore disperso (per prendere solo l'apice di un vero e proprio disastro) è per noi pari alla povera madre abbracciata al suo bambino trovati morti a Massa: primo perché è padre, dei suoi cari, dei suoi animali e di quella terra a cui ha dedicato sudore e passioni; secondo perché è un nostro figlio, che non abbiamo saputo aiutare nella sua funzione sociale di tutore delle nostre case e dei nostri averi! Quanti disastri dovremo subire, quanti altri morti dovremo piangere prima di comprendere che la sicurezza del territorio viene al primo posto? Nel già disperato appello dello scorso marzo, e con un'altra giunta regionale in carica, sostenevamo: “dobbiamo constatare purtroppo che molta parte della “politica” calabrese ed italiana, nonostante le tante alluvioni, le troppe calamità, ed i tanti morti, non ha ancora voluto capire che l'acqua non ha colore, la natura non ha colore, il futuro dei loro figli non ha colore”. Oggi, dopo aver volutamente atteso ulteriori 24 ore e nel protrarsi di ulteriori disastri nel crotonese, e si aggiungono continui bollettini di ingentissimi danni, con ancora più veemenza, diciamo che noi non vogliamo e non possiamo più sentirci complici di altrui responsabilità: possiamo e vogliamo pretendere solo chiarezza di fronte a proposte semplici che continuiamo a presentare; vogliamo sapere se e quali dei 178 progetti immediatamente cantierabili dei Consorzi di Bonifica sono utili a contenere questi ed altri disastri; vogliamo sostenere altri progetti, di altri enti, che contribuiscano ad evitare altri morti ed altri danni, così come è doveroso confrontare cosa, dove e con quali risorse si fa e si è fatto fino ad adesso, per evitare doppioni e carenze che non sono più ammissibili. C'è una sola sede opportuna per questo confronto chiaro ed inequivocabile: l'Autorità di bacino Regionale, convochiamolo subito, decidiamo tutti assieme perchè è l'unica strada percorribile per non sentirVi più responsabili di morti e disastri.