Panedigrano sull’addio della senatrice Lo Moro
“Dello sfogo di addio della senatrice Lo Moro a noi interessa da vicino l’argomento sanità. E per prima cosa ci chiediamo: può una dei 315 senatori eletti della Repubblica, con un passato da assessore regionale alla sanità, limitarsi ad affrontare il problema da semplice spettatrice?
Certo. Se nessuno dei nostri rappresentanti politici se ne interessa, da qui a non molto per poter essere assistiti con dignità, rispetto e capacità saremo tutti costretti a ricoverarci a Germaneto. Ma questa non è cosa su cui mostrare indifferenza. Come non si deve mostrare indifferenza verso il fiume di risorse che non vengono più spesi nel nostro territorio ed emigrano allegramente verso la Cittadella della Salute di Catanzaro”. E’ quanto scrive Nicolino Panedigrano.
“Più in particolare – continua la nota - per quanto la riguarda, la sen. Lo Moro non può lamentarsi di essersi sentita su questo argomento isolata. Dalla soppressione dell’ASL di Lamezia e dalla nascita dell’ASP di Catanzaro, avvenuti sotto la sua gestione, al territorio lametino son derivati solo restrizioni, tagli, mortificazioni e di contro grandi vantaggi per l’ex ASL di Catanzaro. E’ troppo ingenuo aver pensato che invece i lametini le avrebbero assegnato una medaglia.
E poi bisognerebbe che lei si chiedesse in coscienza se è stata isolata dagli altri o si è isolata da sé. Il Comitato Salviamo la Sanità del Lametino ed il Tribunale del Malato alcuni anni fa la hanno “sdoganata” sullo (per lei) scottante tema sanità, portandola sul palco del teatro Umberto assieme ad altri illustri relatori, per poi sentirsi dire proprio da lei che il tempo dei comitati e delle associazioni era finito e la battaglia per il rilancio della sanità lametina doveva passare in mano ai partiti. Ma dopo né lei, né il suo partito fecero alcunché.
Imperterrite quelle associazioni sono andate avanti e, senza serbarle rancore, sono andate a cercarla di nuovo, sollecitandola a presentare una interrogazione al Ministro della Salute per chiedere chiarimenti ed interventi per l'attivazione del polo traumatologico regionale previsto anche nel suo piano sanitario come Hub. Lei l’ha presentata in maniera molto degna e precisa, ma a distanza di un anno non si è ancora accorta che la ministra non l’ha degnata di risposta. Ora vuole accomiatarsi dalla vita politica. Ma fino a quando rimarrà senatrice sarebbe bene e darebbe utile che svolgesse il ruolo che le compete e continuasse ad interessarsi della nostra sanità, incominciando a farsi dare una risposta all'interrogazione presentata. Per rispetto a lei stessa ed a tutti i lametini”.