Pacenza: “Cambia l’organizzazione interna, ma il servizio non subirà decurtazioni”
“Vorrei solo tranquillizzare un po’ tutti, cittadini, politici e giornalisti, circa gli effetti comportati dall’attuazione del recente decreto predisposto dal governatore Scopelliti per la riorganizzazione della rete sanitaria regionale e crotonese. Ci tengo a sottolineare infatti che, l’assistenza offerta dal servizio sanitario provinciale all’utenza di riferimento, non cambierà nella sostanza, così come non spariranno nel nulla i vari reparti già in essere. Molto più semplicemente, gli stessi reparti, saranno organizzati in maniera differente dalla direzione strategica dell’Asp di Crotone, con criteri che andranno verso un più efficiente e razionale utilizzo delle risorse umane ed economiche a sua disposizione”. Il presidente del Comitato regionale per la qualità e la fattibilità delle leggi, Salvatore Pacenza (Pdl), commenta così il decreto emesso il 22 ottobre scorso dal governatore Peppe Scopelliti, in qualità di commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario regionale, riguardante la riorganizzazione delle tre reti assistenziali calabresi: ospedaliera, emergenza-urgenza e territoriale. “È vero – prosegue ancora l’onorevole Salvatore Pacenza – il nosocomio della città capoluogo assumerà la destinazione tecnica di spoke, ovvero di struttura ospedaliera semplice, in possesso di tutti i servizi di base, equipaggiata per la prima assistenza e le urgenze, ma pur priva delle eccellenze specialistiche. In buona sostanza, per gli ammalati che avranno bisogno di professionalità e tecnologie di altissima specializzazione, il San Giovanni di Dio dovrà rivolgersi ad uno dei 3 hub calabresi, attrezzati per i casi più complessi di malattia. Ma, questo, è pur sempre uno scotto da pagare per la necessaria razionalizzazione delle spesa in ambito sanitario, prevista dal piano di rientro del disavanzo accumulato nel settore (quantificato al dicembre 2008 in 1,2 miliardi di euro). Va inoltre considerato che, in questo contesto, l’assegnazione di titolo come struttura spoke, è anche una prescrizione contenuta, fra l’atro, nella legge di riferimento per l’organizzazione della rete assistenziale territoriale in una popolazione compresa tra i 130mila e i 500mila abitanti. Fatte le doverose premesse, c’è da aggiungere dell’altro all’economia di questo ragionamento per impostare una più corretta interpretazione della ratio utilizzata dal governatore Scopelliti nel riordino, basata sulla prima assistenza. Dopo decenni, infatti, la rete assistenziale ospedaliera sarà finalmente dotata dei servizi di Emodinamica, Urologia e Neurologia che saranno tutti e tre gestiti internamente dall’Azienda sanitaria provinciale (quindi non affidati a privati). I reparti di Geriatria, al contempo, così come i servizi ambulatoriali interni, non solo manterranno intatti i loro livelli occupazionali, ma continueranno a prestare la consueta assistenza sotto l’egida di altri reparti. Va quindi sottolineato che, in questo riordino, la rete emergenza-urgenza sarà marcatamente rafforzata. Questo per garantire un’offerta sanitaria, non solo al passo coi tempi, ma che sappia fornire tempestività e qualità negli interventi di primo soccorso”.