Marina di Gioiosa: “Addii, fischi nel buio, cenni”, un libro di Silvio Perrella
Con l’autunno riprendono le presentazioni di libri presso la Biblioteca Comunale "Mario Pellicano Castagna" di Marina di Gioiosa Ionica. Alcuni tra i più importanti protagonisti della letteratura italiana arricchiranno l’offerta culturale e libraria pensata dal Comune e da “I Presìdi del Libro-Locride”.
Il primo appuntamento sarà giovedì 6 ottobre, alle 18:30, con la presentazione del libro “Adii, fischi nel buio, cenni” di Silvio Perrella, edito da Neri Pozza. L’incontro, inoltre, si inserisce nell’ambio dei rapporti di collaborazione avviati dall’Amministrazione comunale con il Sistema Bibliotecario Vibonese ed è parte integrante per Tropea Festival Leggere e Scrivere.
A dialogare con l’autore ci saranno Cristina Briguglio e il fotografo Lorenzo Capellini. “Addii, fischi nel buio, cenni” raccoglie i saggi scritti da Perrella nell'arco di trent'anni. È un viaggio in quella che l'autore chiama “la generazione dei nostri antenati”.
Il libro racconta una generazione di scrittori come Italo Calvino, Leonardo Sciascia, Goffredo Parise, Beppe Fenoglio, Domenico ed Ermanno Rea, Danilo Dolci, Primo Levi, Natalia Ginzburg, Anna Maria Ortese, Lalla Romano, Raffaele La Capria, tra gli altri, in cui gesto stilistico e gesto vitale spesso coincidono o almeno si apparentano.
Perché scrivere e vivere non erano per loro due fenomeni disgiunti. Nati tra le due guerre mondiali, a volte nello stesso anno in cui nacque il Fascismo, questi scrittori ebbero la possibilità di essere giovani donne e giovani uomini in un momento in cui l'Italia da monarchica diventava repubblicana e sembrava lasciarsi alle spalle il retaggio del precedente regime. E chi in un modo, chi in un altro, hanno contributo, sia pure indirettamente, a scrivere la Costituzione.
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Silvio Perrella è nato a Palermo nel 1959. Da molti anni ha scelto di vivere a Napoli. Tra i suoi libri Calvino (Laterza, 1999), L'aleph di Napoli e L'alfabeto del mare (ilfilodipartenope, 2014), In fondo al mondo (Mesogea, 2014) e Doppio scatto (Bompiani, 2015). Ha curato e introdotto il Meridiano Mondadori dedicato a Raffaele La Capria. Collabora a Il Mattino.
Lorenzo Capellini inizia l’attività di fotografo nel 1958 a Londra, collaborando a giornali inglesi, con ‘Il Mondo’ di Mario Pannunzio e con la RAI. Nel 1964 si trasferisce in Africa dove realizza reportages fotografici. Alla fine del 1968 torna a vivere in Italia, concentrando il suo lavoro soprattutto sugli artisti. È del 1974 il volume e la mostra sulla vita di Francesco Petrarca, primo esempio di biografia per immagini della letteratura italiana. Dal 1974 al 1986 si trasferisce a Venezia con l’incarico di fotografo della Biennale. Con Alberto Moravia nel 1979, e negli anni successivi, torna in Africa per dei reportages per ‘il Corriere della Sera’. Dal 1984 al 1990 è fotografo ufficiale del Teatro Comunale di Bologna. Nel 1990 esce ‘L’autunno di Berlino’ un libro sul crollo del Muro. Nel 2006 il volume Pantelleria. Nel 2007 la mostra e il libro La mia Africa con Alberto Moravia. Nel 2008 il volume Il fascino dei cavalli, il volume e la mostra La mano di Palladio. Nel 2009 la mostra ‘La mia Africa con Alberto Moravia’, il volume e la mostra ‘Veneto barbaro di muschi e nebbie’ presso la Camera dei Deputati a Roma.