Boschi a fuoco: volevano vendicarsi di altri cacciatori, denunciati
Dopo l'arresto di un incendiario, eseguito la scorsa estate, gli uomini del Corpo forestale di Sant'Agata di Esaro hanno deferito all'autorità giudiziaria, per concorso in incendi boschivi dolosi, due uomini del posto.
Il Corpo ha avviato una scrupolosa attività d'indagine arrivando all'individuazione dei mandanti di diversi roghi che hanno interessato il comune cosentino nel luglio dell'anno scorso.
In particolare, dopo che in quel periodo si erano registrati ben 12 incendi il personale Forestale, anche grazie a delle videoriprese, aveva arrestato un boscaiolo del luogo accusato e condannato a due anni e quattro mesi, nel corso di una sentenza del 27 gennaio scorso.
L'attività d'indagine non si era però fermata all'individuazione dell’esecutore materiale portando ora all'individuazione anche dei presunti mandanti degli incendi che, secondo gli investigatori, avrebbero agito per ritorsioni, rappresaglie e vendette tra squadre rivali di cacciatori di cinghiale, provocando così la distruzione degli habitat di caccia dando fuoco alle aree boscate assegnate dall'Atc ad una squadra in particolare.
Una volta che le fiamme percorrono queste zone, infatti, la legge ne impedisce per 10 anni l'attività venatoria. Pertanto gli uomini del Corpo, ricostruendo tutte le dinamiche precedenti verificatisi sui territori utilizzati per la caccia al cinghiale che insistono a Sant'Agata di Esaro, sono arrivati ai mandanti di almeno sei di quegli incendi e che ora sono stati deferiti.