Il bergamotto opportunità di ricchezza, se ne discute a Gioiosa Jonica
Il Bergamotto è un’opera d’arte della “Biodiversità di specie”, il cui cuore batte in Italia e non tutti sanno che la produzione mondiale di questo prodotto si trova concentrata in massima parte (per il 90%), nella provincia di Reggio Calabria.
Infatti, lungo la costa ionica della provincia, più esattamente da Villa San Giovanni a Gioiosa Jonica, su una superficie di circa 1500 ettari, esiste la più forte connotazione identitaria del territorio; per questo motivo, il Bergamotto rappresenta il simbolo dell’ecosistema agricolo della fascia jonica reggina.
In base a questa peculiarità e nella prospettiva di nuove occasioni di lavoro in una delle zone più povere d’Italia, il Club per l’UNESCO di concerto con l’Amministrazione Comunale di Gioiosa Jonica, assessorato all’Agricoltura, con il Patrocinio Istituzionale del Presidente della Regione Calabria e in collaborazione con il Consorzio dei produttori di Bergamotto della Provincia di Reggio Calabria, ha organizzato il convegno pubblico dal titolo: “Bergamotto, tutela del presente, ricchezza del futuro, bevanda della salute”.
All’appuntamento, che si svolgerà a Gioiosa Jonica mercoledì 21 dicembre alle 16 e 30 nella sala adunanze di Palazzo Amaduri, hanno garantito la presenza e la collaborazione il Presidente del Consorzio dei Produttori di Bergamotto della Provincia di Reggio Calabria Ezio Pizzi, il Prof. Vincenzo Montemurro, illustre Cardiologo che parlerà delle proprietà mediche del nobile agrume della provincia di Reggio Calabria, il Bergamotto, ovviamente l’Amministrazione comunale di Gioiosa Jonica nella persona dell’Assessore all’agricoltura Lidia Ritorto e Franco Laratta componente del Cda e Sub Commissario dell'Ismea.
L’invito a partecipare è stato inoltrato anche Giuseppe Falcomatà Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria e all’Assessore Regionale con delega all’Agricoltura Mauro D’Acri. L’intento del Presidente Nicodemo Vitetta, dei suoi illustri ospiti e relatori è di far capire che il Bergamotto è un patrimonio di ineguagliabile ricchezza qualitativa, di colture uniche ed irripetibili che costituiscono una delle banche più ricche della genetica agrumicola mondiale. Se non ci fosse stata la biodiversità calabrese, il mondo non avrebbe potuto apprezzare i pregi di questo nobile prodotto e tutto sarebbe stato più povero di qualità, di sapore e di arte.
L’Italia è, nel convincimento collettivo, il Paese nel quale il bello ed il buono trovano un naturale equilibrio con l’eccellenza. La nostra Nazione è, per la produzione di qualità tracciata, il baricentro mondiale ed il punto di riferimento di una produzione virtuosa che non ha confronti. Dietro questo primato del Belpaese c’è una storia millenaria, costruita intorno al prodotto eccellente che ha consentito ad imprenditori virtuosi di generare la catena del valore del bergamotto di qualità, creando occupazione e benessere attraverso decine di aziende consorziate.
In un mercato in continua crescita con le richieste che superano di gran lunga l’attuale produzione, rappresenta il “nuovo” che avanza collegato ad una potenzialità anche turistico-ambientale legata alla curiosità dei mercati esteri che guardano con incredulità (e, un pizzico di invidia) i crescenti ma, non sufficienti, livelli occupazionali in zone notoriamente disagiate.
Questi sono tasselli di un mosaico che concorrono a formare un’opportunità per il sistema d’imprese di qualità e che consente loro di riaccendere l’economia dei territori. Oltretutto, il Bergamotto rappresenta un importante prodotto identitario del nostro territorio. La coltura ha una produzione di 20.000 tonnellate di frutto da cui si ricava mediamente 100.000 kg. di essenza a fronte di una richiesta notevolmente superiore. Il bergamotto viene coltivato principalmente in terreni alluvionali e argillosi calcarei, dove si ottiene una maggiore resa in olio essenziale. I terreni migliori sono quelli ubicati in zone collinari esenti da gelate, che godono di una buona insolazione.
Il bergamotto è molto sensibile agli sbalzi termici e può subire danni se la temperatura si abbassa sotto i 3° C o si eleva eccessivamente: esige irrigazioni frequenti. Le origini del bergamotto ancora oggi sono avvolte nel mistero. Molti autori lo fanno provenire dalla Cina, dalla Grecia, da Pergamo città dell’Asia o dalla città spagnola di Berga, dove sarebbe stato importato da Cristoforo Colombo di ritorno dalle isole Canarie. Altra suggestiva ipotesi è che il bergamotto sia originario della Turchia dove esiste una varietà agronomica denominata “pera del signore” in turco “Begarmudi”. L’ipotesi però più probabile è che il bergamotto derivi da una mutazione spontanea da altra specie (arancio amaro o limetta) verificatasi nei dintorni della città della Fata Morgana alla fine del XVII secolo, per le particolari miti condizioni micro climatiche.