CCIAA. Pugliese: “Porto dalle grandi potenzialità, cambiamento può giungere dal mare”
“La Camera di commercio di Crotone ritiene che il cambiamento del paradigma economico del nostro territorio possa giungere dal mare: la riscoperta e la valorizzazione delle origini marinaresche della provincia potrebbe comportare una trasformazione radicale in cui a fare da propulsore dell’attrattività turistica sarebbero i progetti legati al mare e che, con riferimento all’ambito produttivo, potrebbe avere nella blue economy il settore primario di attività”. Sono le parole del Presidente della Camera di commercio di Crotone Alfio Pugliese, intervenuto sul tema della blue economy e della portualità.
“Accanto ai vincoli ed agli ostacoli fisico-ambientali ed economico-sociali che frenano i processi di sviluppo del crotonese – prosegue Pugliese - si evidenziano diverse potenzialità che rappresentano eccellenti punti di partenza sui quali costruire nuovi percorsi di sviluppo. Un notevole fattore strategico riguarda la presenza di importanti infrastrutture portuali: nel crotonese sono presenti un porto commerciale-industriale e ben tre porti turistici. Tuttavia, tali infrastrutture sono, ad oggi, sottoutilizzate, necessitando di interventi di adeguamento e potenziamento”.
“In particolare il porto di Crotone, grazie alla sua posizione geografica, si candida a divenire un ‘porto satellite’, - aggiunge il Presidente della CCIAA- ovvero un’infrastruttura per la gestione in entrata di merci provenienti dai paesi emergenti dell’Estremo Oriente ed in uscita dirette ai principali hub internazionali. Per quanto riguarda la portualità turistica, l’infrastruttura crotonese ha attestato di essere molto appetibile sia dal punto di vista della crocieristica che della nautica da diporto. E’ proseguito, infatti, nel corso del biennio passato il trend positivo relativo all’arrivo di navi da crociera nel porto di Crotone: dall’attracco della prima nave da 100 passeggeri, nel settembre 2008 fino al 2015, il porto di Crotone ha fatto registrare 27 scali per un totale di 9.500 turisti transitati grazie a dodici compagnie di navigazione. Non a caso il Master Plan della Regione Calabria ha inserito il Porto nuovo di Crotone come uno del quattro poli del sistema crocieristico e, nello specifico, come interessato agli itinerari crocieristici del Mediterraneo Centro-Orientale (in particolare la Grecia il Mar Egeo e il Mar Adriatico)”.
“A ciò deve corrispondere uno sforzo di tutte le istituzioni – precisa Pugliese- affinché anche l’offerta a terra sia consona agli arrivi: un porto turistico è uno ‘spazio di relazione’ in cui anche chi non dispone di un ormeggio deve poter trovare servizi commerciali legati alla pesca e altri servizi urbani”.
“Ciò vale anche per le attività nautiche: finora il sistema nautico crotonese ha spesso assunto le caratteristiche di meta di transito e non di vero e proprio approdo: a tal fine bisognerebbe puntare al potenziamento dei servizi al diportista sulle strutture di ormeggio e migliorare la fruibilità del territorio al fine di trasformare la sosta in una permanenza di medio termine del turista”.
“Altro nodo critico dell’infrastruttura portuale crotonese – rimarca - viene individuato nella deficitaria accessibilità dello stesso a causa di una scarsa integrazione con le altre reti di trasporto. Pertanto, si rendono indispensabili interventi di ripristino delle altre infrastrutture (aeroporto, ferrovie e strade) e di rafforzamento delle interconnessioni fra le stesse al fine di valorizzare e potenziare le attività portuali commerciali e turistiche”.
“Pertanto, livello strategico e regionale sono necessari interventi finalizzati a favorire i processi di aggregazione – chiosa il Presidente - sia tra gli operatori del settore che fra i sistemi portuali calabresi al servizio del diporto nautico. Al momento i porti calabresi operano in modo atomistico e lontano da una logica di sistema, influenzando negativamente lo sviluppo dell’attività diportistica dell’intera regione incapace di rispondere in modo efficiente alla domanda proveniente dal bacino del Mediterraneo. A tal fine gli interventi programmati di riqualificazione e ammodernamento delle infrastrutture portuali crotonesi ed il loro rilancio non può che inserirsi in un’opera di ristrutturazione dell’intero sistema portuale calabrese finalizzato a superare le attuali criticità e sviluppare in toto le potenzialità dell’economia del mare dei singoli territori e dell’intera regione”.
“Da una prospettiva locale, quindi, diventa prioritario e non più procrastinabile effettuare i lavori di ammodernamento e di messa in sicurezza del Porto Vecchio ed integrare la città al porto per far sì che tale area acquisisca una sua centralità nella vita economica e sociale di Crotone. Infine – conclude Pugliese - l’Amministrazione comunale deve definire tempestivamente l’approvazione del Piano regolatore generale del Porto per dare avvio ad una nuova era di sviluppo che viene dal mare”.