Duplice tentato omicidio a Chivasso, in manette quattro calabresi
Quattro calabresi sono finiti in arresto a Chivasso, nel torinese, e sono accusati di un duplice tentato omicidio, aggravato ed in concorso, oltre che di detenzione abusiva di arma. Si tratta dei fratelli Davide e Francesco Gioffrè, del cugino Domenico e del settimese Antonio Guerra: per gli inquirenti sarebbero gli autori di due sparatorie avvenute a Rondissone e Chivasso.
I fatti contestati ai quattro, tutti residenti nella provincia piemontese, risalgono al 13 ottobre scorso: allora due italiani, Bruno Lazzaro di Volpiano e Rocco Morano di Torrazza Piemonte, rispettivamente di 28 e 54 anni, erano finiti in ospedale. Il primo, da solo, aveva raggiunto il nosocomio, per una ferita alla coscia destra, mentre l’altro era stato accompagnato in ambulanza dopo essere stato colpito a un gluteo da un colpo d’arma da fuoco.
Sia Lazzaro che Morano hanno dei precedenti penali. Il 28enne, in particolare, nel 2015 venne arrestato insieme fratello 20enne per spaccio di droga mentre un terzo fratello, Salvatore, è stato ucciso con due colpi di fucile, nel 2013 nella Frazione Fago Savini di Sorianello, nel catanzarese.
La tesi degli investigatori è che gli arrestati abbiano pianificato e attuato l’azione di fuoco nei confronti di Morano per questioni riguardanti la mancata concessione di un prestito di denaro, in pratica 10 mila euro rifiutati a fratelli Gioffrè che avrebbero reagito al diniego esplodendogli contro i colpi d’arma davanti al piazzale di un’officina meccanica di Via Carpi a Rondissone.
Sulla via del ritorno, poi, i due presunti sparatori avrebbero incontrato, a Chivasso, Bruno Lazzaro che, sempre in base alla tesi accusatoria, sarebbe stato invece “punito” per un litigio avvenuto alcuni giorni prima quando.
Durante l’operazione i carabinieri di Chivasso hanno perquisite abitazioni e attività commerciali riconducibili agli indagati. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal Gip del tribunale di Ivrea su richiesta della Procura.