Crotone, ricorso popolare al Tar contro la bonifica voluta dal ministero
Un ricorso al Tar Calabria, dal basso e dall’associazione “La collina dei veleni”, contro il decreto del Ministero dell’Ambiente dello scorso 3 febbraio che sancisce quella che è stata etichettata dai promotori come una “falsa bonifica” per il territorio di Crotone: è questo quanto è stato presentato stamattina nella sede pitagorica della Uil Servizi.
Così come ha specificato Fabio Tomaino (della Uil) i sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil, insieme alle associazioni che si sono sempre occupate di bonifica, Confcommercio, Cna, Confartigianato, ed altre associazioni datoriali, vogliono avere le idee certe sulla bonifica e su quale percorso è giusto intraprendere per disinquinare il territorio.
Sugli aspetti tecnici è intervenuto l’ingegnere Enzo Voce che ha spiegato come il ministero voglia utilizzare come tecniche di bonifiche la fitorimediazione, la rimediazione elettrocinetica e l’attenuazione naturale, che comporterebbero, però, e a suo dire, tempi lunghissimi che si tradurrebbero, appunto, “in una falsa bonifica”. Voce ha annunciato, poi, che è pronto un progetto alternativo che costerà quanto previsto già da Syndial, vale a dire 176 milioni di euro.
Sugli aspetti legali, invece, è intervenuto l’avvocato Sandro Cretella (che seguirà gratuitamente il procedimento) e che ha ricordato il procedimento invitando coloro che intendessero aderire al ricorso, di farlo entro il 5 aprile.
Per i sindacati, inoltre, sono intervenuti Pino De Tursi, per la Cisl e Franco Grillo per la Cgil. Anche Domenico Ceraudo, per la Cna e Antonio Casillo, vicepresidente Confcommercio, che hanno espresso il loro sostegno all’iniziativa, definita “epocale per la città”.