Vela: il Palio di San Giorgio, una leggendaria regata che si ripete
Navigare contro vento è la sfida dello Yacht Club, del Circolo Velico Reggio e del Circolo di Santa Venera di Vibo Valentia. Se vogliamo, è stata una bella giornata di sole e di vento, per alcuni solo una regata antistante al Lungomare di Reggio in un giorno consacrato al Patrono della Città. Comunque per i reggini una visione da sogno di una bella città e per i regatanti un mare, quello dello Stretto, che è il più bello del mondo.
La voglia di partecipare, di vincere, di inseguire il sogno di cambiare il destino di Reggio , di dare una dritta a chi tiene “il timone” della città per far capire quale tesoro la natura ha dato alla città più bella del Mezzogiorno.
Una regata che si svolge tra le flotte del Tirreno che convergono a Reggio, grazie a Stefano Pizzi , il “patron” dello Yacht Club e di Spartivento charter, che nonostante tutto crede allo sviluppo della nautica da diporto e da competizione.
Come dargli torto visto i colori del cielo e del litorale, le immagini che i reggini hanno seguito a migliaia dal Lungomare e dalle proprie case poste come un anfiteatro sul mare.
Reggio è un poster ideale per la sua riva e soprattutto apprezzato in ogni angolo del mondo dove la vela è altrettante passione, ma anche lavoro, tecnologia e studio.
Ma veniamo al capitolo di Domenica 23 Aprile, segniamo le classifiche di chi ha reso possibile il miracolo della bella regata.
Nella Classifica ORC prima la imbarcazione Profilo dell’armatore reggino Uccio Giuffrè seguito da Vela Azzurra del vibonese Gigino De Paola. Segue Damanhur di Rosa Ferrone, Baronessa del catanzarese Vittorio Focarelli. Seguono Spash di Michele Albanese, Milady di Gianfranco Pallaria, Raffica II° di Vittorio Vercillo, Hakuna Matata di Giuseppe Iero, Bellablù di Carlo Sanseverino, Don Pepè di Federico De Paoli.
Nella classifica delle VELE BIANCHE, prima Mia dell’armatore Fabio Colella, seguito da Evai dell’armatore Sandro Dattilo, da Aura di Pennestrì Carmelo e da Chica di Dario Vita.
La regata ritornerà tra un altro anno, così come il rombo del motore di Tazio Nuvolari sapeva entusiasmare le piazze di Italia. Qui le macchine volanti sono le barche e le vele che serviranno ad infiammare i cuori e far godere gli occhi e si scriverà un capitolo di un libro che è appena aperto.