Castrovillari. Nuovo tribunale ma vecchi disagi: nel palazzo piove
Disagi strutturali nel cosiddetto “nuovo tribunale di Castrovillari”: in alcuni uffici infiltrazioni d’acqua con il rischio di gravi danni ai fascicoli e, di conseguenza, ai procedimenti civili e penali. Stesse problematiche sono state evidenziate nell’aula bunker, situata in una zona poco distante dal Palazzo di Giustizia.
La denuncia arriva dai rappresentanti del GaV, il Gruppo Azione Verità di Corigliano-Rossano, che hanno rilevato la mancanza di interventi manutentivi e riparatori e criticato apertamente il silenzio da parte degli organismi che sarebbero chiamati a tutelare utenza, operatori del diritto, personale dell’amministrazione giudiziaria. In pratica, sottolineano, gli esposti depositati anni fa troverebbero oggi, ed ancora, conferma.
Come è noto il nuovo Palazzo di Giustizia, già all’epoca dell’accorpamento del Tribunale di Rossano a Castrovillari, non era del tutto praticabile, anzi parzialmente agibile, incompleto e ritenuto non idoneo negli impianti e cablaggio, contrariamente a quanto dichiarava il Consiglio Giudiziario (era il 9 settembre del 2013) quando nei verbali si riportava che “Il Tribunale di Castrovillari ha un nuovo edificio ormai pronto ad accogliere anche il Tribunale di Rossano”.
“Oggi – affermano dal Gv - i nodi vengono al pettine. E l’aspetto più inquietante è che tali problematiche sono sottaciute dai più. Qualcuno, evidentemente, aveva la fregola a tutti i costi di accelerare le procedure e definire l’operazione di chiusura del tribunale di Rossano”.
Il Grippo, nel 2013, aveva inoltrato numerose istanze per far conoscere e verificare lo stato di fatto e la sussistenza delle condizioni di agibilità, oltre alle condizioni di sicurezza. Venne così sollecitato il Comune di Castrovillari e tutti gli organi competenti, chiedendo di accedere urgentemente agli atti relativi alla procedura per il rilascio dell’autorizzazione di agibilità, anche se parziale, del nuovo edificio e di poter avere informazioni e copie dei documenti che vennero analiticamente specificati nelle diverse missive.
“Richieste rimaste inevase” sbottano ancora dal Gruppo chiedendosi a “chissà a quali risultanze è pervenuta l’attività d’indagine successiva agli esposti depositati nel 2013 e nel 2014 anche presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Castrovillari! Infine la problematica dei carichi di lavoro vertiginosamente aumentati e riversati in aule incapienti. Tali comportamenti – concludono dal Gav - richiedono una seria riflessione su metodi e condotte finora adottati da organi dello Stato tendenti all’omertà e all’indifferenza”.