Rosarno, chiusa la campagna elettorale con Lo Moro e Scopelliti
Tra domani e lunedì Rosarno eleggerà il sindaco, dopo più di due anni di gestione commissariale del Comune susseguente allo scioglimento del consiglio comunale per presunte infiltrazioni mafiose. Tre i candidati che si contendono la poltrona di primo cittadino: Raimondo Paparatti, giovane avvocato, sostenuto dal Pdl; Elisabetta Tripodi, dirigente comunale, a capo di una coalizione di centrosinistra capeggiata dal Pd; e Giacomo Saccomanno, avvocato, gia' sindaco di Rosarno appoggiato da quattro liste civiche. Il consiglio comunale di Rosarno era stato sciolto nel 2008 a seguito dell'arresto dell'allora primo cittadino Carlo Martelli, accusato dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria di concorso esterno in associazione mafiosa. Martelli, che guidava una coalizione di centrodestra, e' stato poi assolto in udienza preliminare dal gup reggino. In questi due anni, pero', Rosarno e' salita alla ribalta della cronache nazionali per la tristemente famosa rivolta dei migranti che, nel gennaio dello scorso anno, infiammo' la cittadina reggina mettendo di fronte la comunita' nera dei migranti stagionali, stipati nei due ghetti di Rognetta e dell'ex Opera sila, e una parte dei cittadini rosarnesi; e le tre inchieste della Dda di Reggio Calabria contro i potenti clan Pesce e Bellocco. Operazioni che, di fatto, hanno decapitato le due famiglie di 'ndrangheta. La campagna elettorale non ha vissuto momenti di tensione. I tre candidati, infatti, hanno preferito non esacerbare gli animi di una comunita' gia' fortemente segnata e scoraggiata da due anni molti difficili. A chiudere la campagna elettorale, nella serata di ieri dei comizi conclusivi, sono giunti a Rosarno anche la parlamentare democratica Doris Lo Moro, per la Tripodi, e il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, per Paparatti.