Anbsc. Cannizzaro: no allo spostamento a Roma, scippo per la città di Reggio

Reggio Calabria Attualità

Per sensibilizzare i membri del Governo e del Parlamento italiano a rimuovere con urgenza dall’emendamento n. 21.1 inserito nel testo di riforma al Codice Antimafia, il previsto spostamento della sede principale dell’Agenzia dei Beni Confiscati da Reggio Calabria a Roma, il consigliere Francesco Cannizzaro, capogruppo Cdl in Consiglio regionale, ha presentato una mozione da sottoporre al Consiglio regionale affinché intervengano immediatamente il Presidente e la Giunta regionale per evitare “un ulteriore scippo alla città”.

“Serve una tempestiva azione politica e l’esecutivo e il Governatore devono attivarsi presso il Presidente della Repubblica e tutti gli organi parlamentari competenti al fine di modificare il suddetto emendamento e annullare così lo spostamento della sede principale” ribadisce il consigliere Cannizzaro.

“L’Anbsc (Agenzia dei Beni Confiscati), ente pubblico dotato di economia organizzativa e contabile – prosegue - non può assolutamente essere ridimensionato in quanto essendo uno degli strumenti più rappresentativi che lo Stato abbia eretto negli ultimi anni a difesa della giustizia e della legalità, è un vigoroso segnale di legalità per il territorio che aspetta ormai da tempo, il suo riscatto sociale, economico, culturale”.

Per Cannizzaro, inoltre, è necessario che siano mantenute le attuali articolazioni dell’Anbsc, oltre Reggio Calabria e Roma anche le sedi di Palermo, Milano e Napoli che nel disegno di legge di riforma del codice antimafia ne è prevista la totale chiusura per risparmio di spesa.

“Non possiamo consentire - continua il capogruppo Cdl - che venga volutamente perpetrata la delegittimazione e il declassamento della sede principale dell’Agenzia dei Beni Confiscati di Reggio Calabria e che, a sua volta, vengano disperse le eccellenti professionalità attive da anni sul nostro territorio”.

“Mantenere a Reggio la sede – aggiunge - consentirebbe non solo al direttore dell'Agenzia di convocare e tenere le riunioni del Consiglio direttivo presso la sede principale riconoscendole il ruolo ed il valore strategico previsto da una legge del Parlamento italiano, ma anche di confermare ed esaltare l'eccelsa azione asfissiante che le Procure reggine e calabresi stanno imprimendo nell'instancabile lotta di contrasto alla 'ndrangheta. La Calabria e Reggio – conclude Cannizzaro - non possono permettersi cedimenti alcuni su questo versante, lo Stato non può permetterlo”.