“Caso Aversa”, Liberi Cittadini: perché il libro non trova spazio a Lamezia?

Catanzaro Attualità

"Il caso Aversa, tra rivelazioni e misteri” è il titolo del libro di Antonio Cannone. Il giornalista e scrittore lametino ripercorre la vicenda giudiziaria a partire dalle dichiarazioni dei due pentiti della Sacra corona unita, Chirico e Speciale che si auto-accusarono del duplice omicidio del sovraintendente di Polizia Salvatore Aversa e della moglie Lucia Precenzano, avvenuto a Lamezia il 4 gennaio del 1992.

Il libro gode della prefazione dello storico Enzo Ciconte, profondo conoscitore del fenomeno mafioso in Calabria, del contributo di Armando Veneto e di Gianfranco Manfredi.

L’omicidio dei coniugi Aversa sconvolse la comunità lametina e calabrese perché mai la criminalità organizzata aveva osato tanto. Un crimine che apre la tragica stagione delle stragi di mafia, da Capaci a via D’Amelio.

Nel testo, oltre alle confessioni dei due pentiti pugliesi, sono raccolte anche le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia lametini che spiegano altri risvolti della storia e tanti particolari inediti. Una vicenda segnata da Rosetta Cerminara che indicò in due persone, poi innocenti, gli autori del duplice delitto. Per questo fu condannata per calunnia ma, ancora oggi, vive sotto scorta e protetta dalla Stato. Un paradosso che si tinge sempre più di giallo a distanza di tanto tempo.

Il libro è stato apprezzato dagli organi inquirenti, dalla Prefettura e presentato alla fiera del libro di Torino. “Come mai – si chiedono però Giuseppe Gigliotti e Giuseppe Marinaro del Comitato Liberi Cittadini Lamezia Terme - un'opera del genere trova collocazione altrove e non lo trova proprio a Lamezia? Sia ben chiaro, tutto questo vale anche per tante altri libri e tante storie anche recenti che scarsa accoglienza hanno ricevuto nella nostra città. Un'attenzione diversa a Lamezia Terme e ai lametini e alla sua storia – concludono - non guasterebbe!".