Dalla Calabria ai confini dell’Europa. L’impresa di Nicola Zaccato
Nicola Zaccato, trekker e scalatore calabrese, ha deciso di tentare un’impresa che lo vedrà protagonista oltre i confini della stessa Europa e che lo vedrà così spingersi alla conquista del Monte Elbrus, facente parte della catena del Caucaso in Russia. L’impresa è quella dell’ascensione della montagna in combinata tra due alpinisti di chiara fama, il già citato Denis Urubko e l’italiano Nicola Zaccato.
Di Nicola Zaccato ricordiamo le molteplici imprese pioneristiche all’interno del Parco Nazionale del Pollino, parco più grande d’Italia. Ricordiamo tra queste la scalata di 10 vette del Pollino in 24 ore ( tempo record ) cinque delle quali sopra i 2000 metri. Il famoso Trekking dei due Mari, ricordato anche come “Calabria coast to coast” partito dal Mar Tirreno e terminato nelle spiagge del Mar Ionio, attraversando il Parco Nazionale del Pollino e con la conquista di ben 35 vette al suo interno. Durata del trekking 16 giorni. L’impresa fu realizzata nel 2012 riscuotendo curiosità a livello nazionale. Ancora, nel biennio tra il 2012 ed il 2014 lo stesso è salito su ben 100 vette del parco Nazionale del Pollino, dalle più basse e più difficili da attraversare alle più alte. Ciò che ha fatto allargare lo sguardo allo sportivo estendendo la sua attività portandola oltre i confini nazionali prima, ed oltre i confini europei oggi, è stato l’incontro nel 2009 con l’alpinista di fama mondiale kazako Denis Urubko. Il famoso alpinista si presentò direttamente all’abitazione di Nicola Zaccato, presentandosi e chiedendo informazioni sulla catena del Pollino, senza parlare delle sue imprese di fama mondiale.
Ciò che accomuna i due sportivi è sicuramente non solo l’amore per lo sport ma anche e soprattutto una grande umiltà che vede la loro collaborazione volta ad incrementare la loro amicizia, ormai consolidata, ed il puro amore per lo sport e per i ghiacciai perenni. Nicola Zaccato in questi anni ha portato lo scalatore kazako e la sua stretta cerchia di collaboratori, tra cui alpinisti di nazionalità russa, kazaka e polacca sulla catena del Pollino. Ha guidato con loro una spedizione sull’Etna ed in più insieme si sono dedicati alla conquista di altre catene appenniniche italiane. Nel 2015 i due partono alla conquista del Monte Bianco, il monte più alto d’Europa, 4810 m.slm. L’impresa è stata realizzata senza la presenza di bombole d’ossigeno ed è durata 4 giorni tenendo conto degli sbalzi di pressione e della mancanza d’ossigeno. La conquista del Monte Bianco è iniziata dal versante francese per poi giungere fino al versante italiano. L’impresa è stata oggetto di un progetto Coni ministeriale che ha visto negli istituti comprensivi della capitale l’analisi di questa e più imprese realizzate dai due alpinisti. Nel 2016 i due sportivi sono partiti alla conquista di Pizzo Coca, la vetta più alta delle Alpi Orobie, 3052 m. slm. Il 2017 vede i due alpinisti impegnati in quella che è la più importante spedizione che li vede insieme: la scalata del Monte Elbrus, 5642 m. slm.
Il monte Elbrus è la vetta più alta della catena del Caucaso e della Russia . Talvolta il confine europeo sud-orientale viene posto lungo la linea spartiacque della catena del Caucaso. Il Monte Bianco viene superato in altezza dal Monte Elbrus e da altre montagne della catena del Caucaso; resta la montagna più alta dell'intera Europa e pertanto una delle Seven Summits del Pianeta; due cime quasi uguali per altezza: la cima orientale è alta 5.621 m, quella occidentale (la più elevata) 5.642 m s.l.m. Questa l’unicità di questa vetta in tutto il mondo. Il monte Elbrus fa parte della lista delle Sette meraviglie della Russia. L’ Elbrus è coperto da nevi eterne, che alimentano numerosi ghiacciai. Questa la morfologia di questa catena. Grazie alla popolarità degli sport estremi, alla crescita del numero di alpinisti è stata resa possibile la rinascita delle tradizioni di seri eventi sportivi degli anni passati.
Da molti anni il monte Elbrus è meta di sportivi ed atleti di molte nazionalità, la sua conformazione morfologica permette anche la pratica di sport estremi; in particolare nel 2006 organizzando la El’brus race i migliori atleti delle ex repubbliche sovietiche si sono confrontati su un nuovo tracciato che prevedeva un’ascensione di 3.000 metri, il vincitore di questa competizione è stato l’alpinista KazaKo Denis Urubko con l’eccezionale tempo di 3 ore 55 min. 58 s. Nel 2006 hanno partecipato alla l’ELBRUS RACE i migliori atleti: Denis Urubko (Kazakhstan), Sergej Selverstov (Kirgistan), Alexander Kerimov (Kirgizistan), Sergej Surmonin (Russia). Per la prima volta gli sportivi hanno gareggiato sul tracciato con un dislivello di oltre 3000 metri – dalla falda El'brus Azau 2400 m, fino la cima occidentale 5642 m. Il vincitore è stato l'alpinista kazako Denis Urubko con il tempo eccezionale di tre ore 55 min 58 s, record del mondo assoluto. Ad oggi l’ELBRUS potrà vantare di avere tra i suoi alpinisti anche un italiano, nello specifico un alpinista calabrese, regione conosciuta soprattutto per le sue coste ma non per le sue vette.