Test Invalsi, maglia nera per la Calabria

Calabria Attualità

È maglia nera per la Calabria per i test Invalsi. È quanto afferma Guido Leone, ex dirigente tecnico USR Calabria. Così “fissata la media nazionale a quota 200 punti nelle seconde classi per l’italiano siamo a 188 punti. La differenza tra la regione con il migliore risultato, il Molise, e quella con il peggiore risultato, appunto la Calabria, è di 23 punti. Per la matematica, sempre alle elementari , nelle seconda classe, la Calabria risulta con 183, ha il risultato peggiore ed è la sola ad essere statisticamente al di sotto della media nazionale. La distanza tra il Molise e la Calabria aumenta a 30 punti.

“Per la scuola media, testata nelle classi del terzo anno. le cose non cambiano , il gap continua ad essere imbarazzante. In italiano siamo di dodici punti inferiori alla media nazionale che è sempre di 200 e risultiamo penultimi, con 188 punti, nel Paese. Dopo di noi la Sicilia. La distanza con la prima regione, la Valle d’Aosta, è pari a 24 punti. Ancora peggio in matematica, con 184 punti, e penultimi nella graduatoria delle regioni”.

Non vanno meglio le cose negli ultimi due ambiti testati dall’Invalsi “cioé la scuola superiore. Per le seconde classi in italiano siamo a 18o punti, venti in meno rispetto alle media nazionale e ultimi nel Paese in compagnia della Sardegna. In matematica il punteggio è di 179, ventuno in meno della media nazionale; il distacco da Trento è abissale, 50 punti di differenza. L’indagine 2017 conferma anche la differenza di prestazioni tra licei, istituti tecnici e professionali, a vantaggio dei primi.

Per l’italiano nell’indirizzo liceale la Calabria risulta significativamente inferiore alla media. Lo stesso per gli istituti tecnici e professionali dove rispettivamente i punteggi 161 e 144 risultato i più bassi. Il divario maggiore a livello regionale è quello che si registra nell’indirizzo tecnico:46 punti tra gli esiti migliori, Veneto, e quello con i risultati peggiori, la Calabria. E le cose non cambiano per quanto riguarda la matematica”.

Sulla questione per Leone “tutto tace. Nessun commento ai vari livelli di responsabilità, Regione, Province, Comuni, che pur istituzionalmente concorrono con la scuola ai processi formativi. Come se niente fosse. Tutti zitti. Eppure emerge in maniera chiara e inequivocabile come, per esempio, la scuola media resta l’anello debole del sistema e che il “buco” diventa una voragine nel biennio delle superiori. Basta correlare questi risultati con il numero di studenti bocciati, la quantità di ragazzi promossi con debiti formativi, il tasso di dispersione scolastica, i risultati negativi dei ragazzi che ripetono per capire la gravità del problema.

"Per non dire che almeno il 40% degli studenti di terza media esce dall’esame di stato col giudizio di sufficiente che nasconde gravi lacune ed un percorso estremamente inadeguato. E non è un mistero che la maggior parte di questi ragazzi si iscrive agli istituti professionali dove si raggiungono punte notevoli di bocciatura. Insomma un quadro complessivo che richiede cambiamenti ed in prima battuta un piano di formazione diffuso e efficace legato alla valorizzazione professionale dei docenti. Perché senza di loro è impossibile cambiare il metodo con cui si lavora all’interno della scuola”.