Inchieste Maestrale-Olimpo-Imperium: cinquanta condanne e quarantuno assoluzioni

Calabria Cronaca

Nella mattinata di oggi - giovedì 20 marzo - il Gup di Catanzaro, Pietro Agosteo, ha emesso la sentenza nei confronti degli imputati coinvolti nel processo, con rito abbreviato, delle inchieste riunite Maestrale-Olimpo-Imperium, che riguardano le cosche della provincia di Vibo Valentia.

Cinquanta le condanne, mentre quarantuno sono le persone assolte: tra quest'ultime figurano Pasquale Anastasi, ex dirigente del dipartimento Turismo e beni culturali, istruzione e cultura della Regione Calabria, accusato di traffico di influenze illecite, e l'avvocato Francesco Sabatino, accusato di uso di atto falso, reato che sarebbe stato commesso per far scagionare Andrea Mantella nel 2012, anch'egli assolto.

Poi, il sindacalista Gianfranco La Torre, a cui si contestava la tentata estorsione aggravata. Nei suoi confronti e quello di Anastasi, erano stati invocati dalla Dda di Catanzaro sei anni di reclusione, invece per Sabatino otto anni e nove mesi.

Assolto anche Giacomo Franzoni, avvocato del foro di Vibo, per il quale erano stati chiesti otto anni, per tentata estorsione aggravata. Inoltre, anche i boss Rocco e Tommaso Anello di Filadelfia, accusati di estorsione e per i quali erano stati chiesti nove anni.

Tra le condanne spicca l'ergastolo a Domenico Polito, alias "Ciota", accusato tra l'altro, dell'omicidio di Angelo Antonio Corigliano, ucciso a Mileto il 19 agosto 2013 (QUI).

Condanna di tre anni e sei mesi all'ex presidente della Provincia di Vibo Andrea Niglia, con l'accusa di truffa aggravata dalle finalità mafiose.

Inoltre, venti anni di reclusione ad Assunto Natale Megna, considerato uno degli elementi di spicco della 'ndrangheta legata alla cosca Mancuso. Stessa condanna anche per altri elementi dei clan come Michele Galati, Francesco La Rosa e Diego Mancuso.