‘Ndrangheta vibonese, un solo procedimento: chiuse le indagini per 285 persone
La Dda di Catanzaro ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 285 persone coinvolte in tre indagini, tutte contro le cosche le vibonese, ed oggi riunite in unico procedimento, una sorta di maxi processo: parliamo delle note inchieste Olimpo (QUI), Maestrale-Cartagho (QUI) e Imperium (QUI).
L’operazione Olimpo risale al 26 gennaio scorso (QUI) e vede indagate 78 persone, di cui 56 arrestate; la Maestrale-Carthago è di quattro mesi dopo, del 10 maggio scorso (QUI), con 61 fermi e 167 indagati; Imperium, infine, è scattata nell’estate passata, il 6 luglio (QUI), con il fermo di 4 soggetti e 48 indagati.
Sotto la lente degli investigatori sono così finiti gli interessi della ‘ndrangheta nei settori turistici ed alberghieri del territorio napitino, così come i presunti intrecci con la politica e nella sanità: in pratica il procurato Nicola Gratteri (che ha firmato l’avviso insieme al vice Vincenzo Capomolla e ai sostituti Antonio De Bernardo, Annamaria Frustaci e Giuseppe Buzzelli) vuole alla sbarra i boss come i sodali dei clan ma anche imprenditori, politici e professionisti; quei colletti bianchi che per la Dda rappresenterebbero la cosiddetta “aria grigia”.
Tra i nomi spiccano pertanto quelli del boss di Limbadi Luigi Mancuso, e dei nipoti Diego, Francesco “Bandera” e Pantaleone “Scarpuni”; di Salvatore Morelli, capo emergente di Vibo; e poi quelli di Nino e Peppone Accorinti, presunti boss di Briatico e Zungri, così come dei boss di Filadelfia Rocco e Tommaso Anello, e Sant’Onofrio Domenico Bonavota.
Diversi i professionisti ed imprenditori coinvolti: tra i primi, ad esempio, gli avvocati Francesco Sabatino, Daniela Garisto, Francesco Stilo e Azzurra Pelaggi; tra i secondi i fratelli Francescantonio ed Emanuele Stillitani, Antonio Facciolo, Vincenzo Calafati, Gregorio Coscarella e Domenico Colloca, Megna.
Non di meno sono sotto inchiesta Cesare Pasqua, ex direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp; Francesco Massara, dirigente medico; Alfonso Luciano, medico legale; Pasquale Anastasi, ex dirigente della Regione Calabria nel settore turistico.
Sul fronte politico si evidenziano poi l’ex sindaco di Briatico e già presidente della Provincia di Vibo Andrea Niglia e Gianfranco La Torre, sindacalista di Ricadi.
Infine i pentiti Andrea Mantella, Pasquale Megna, Antonio Accorinti (detto Fraguleja) e Onofrio Barbieri. Stralciate invece le posizioni Rocco Gramuglia, ex segretario del Prefetto di Vibo, e del funzionario Michele Larobina.