Comune di Rossano: “adesione Consip, l’amministrazione si sgrava dai costi pubblici”

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L’Amministrazione Comunale mette in chiaro che “risulta subdolo lasciare intendere che si appaltino lavori per 1.500.000 euro annui per 9 anni. La gran parte della cifra è costituita dai consumi di energia elettrica, la solita bolletta, che nel 2016 per Rossano ha addirittura superato 1.500.000 euro: energia che, per chi non lo sapesse, ormai da anni il Comune già acquista da Consip”.

“A fronte di tanta linearità e chiarezza - continua l’Amministrazione Comunale - risulta davvero incomprensibile come possano scatenarsi polemiche, se non per strumentalità politica o ignoranza. Creare tempeste in un bicchier d’acqua non giova a nessuno, ma danneggia l’immagine della città”.

“L’efficientamento energetico è obiettivo europeo e nazionale, ancor prima che di tutte le istituzioni locali, e nel tempo sono stati pensati ed attuati programmi di intervento- spiega la nota - Rossano, come sistema urbano con Corigliano, è attualmente destinatario del finanziamento Por 2014/2020 per un importo di 1 milione di euro. In ogni caso deve però partecipare ai bandi. La Regione Calabria ha previsto due linee di intervento: una, con il limite di 500.000 euro, riservata ai Comuni che, all’esito della procedura ed in caso di ammissione al finanziamento, possono procedere poi all’appalto: essa, per come evidente, non si attaglia al caso di Rossano. L’altra riservata alle imprese già aggiudicatarie o all’adesione a Consip, nei limiti e fino alla concorrenza del badget assegnato in quella sede sulla base della convenzione denominata Servizio Luce 3 – lotto 7 – Basilicata Calabria Puglia. È, questa, la linea di intervento di interesse per Rossano”.

“Occorre precisare inoltre che gli interventi di efficientamento energetico si articolano con un meccanismo che prevede in prevalenza per entità finanziaria, la erogazione del servizio di pubblica illuminazione, cui si aggiunge un sistema di gestione che contempla l’attività manutentiva mirante all’utilizzo di tecnologie avanzate che producono risparmi, in primis gli organi illuminanti di ultima generazione – sottolinea la nota dell’amministrazione - gli investimenti necessari li effettua il privato affidatario e la sua remunerazione consiste nel risparmio che raggiunge anno per anno sulla bolletta energetica, il cui pagamento è posto a suo carico. Con i fondi Por, invece, vengono pagati gli altri e suppletivi interventi di miglioramento da indicare nella richiesta di finanziamento”.

“Al netto del costo della manutenzione ordinaria e straordinaria di cui il Comune si sgrava ponendola a carico dell’affidataria, gli investimenti rappresentano circa un quarto della complessiva spesa dell’operazione nei nove anni. In ciò un ruolo centrale, se non esclusivo, lo avranno le imprese locali, di cui l’affidataria non potrà non avere interesse ad avvalersi. Alla fine dei nove anni la rete di pubblica illuminazione cittadina, ristrutturata ed efficientata, sarà restituita al Comune conclude la nota - senza oneri e con una bolletta energetica più leggera. Mentre, sempre per nove anni, il Comune sarà sgravato dei costi di gestione amministrativa, per la verifica ed il pagamento dei consumi portati da centinaia di contatori sparsi sul territorio comunale: centinaia di ore lavorate all'anno dei dipendenti, che potranno così essere impiegate diversamente”.