L’assessore Rossi al council Europe meeting per presentare i Contratti di fiume
Anche agli Stati generali del paesaggio, che si sono svolti a Roma, organizzati dal Ministero per i beni culturali, presente l’assessore regionale alla pianificazione territoriale Franco Rossi, Maguelonne Déjeant-Pons, segretaria esecutiva della Convention européenne del paesaggio, ha annunciato che la riunione dell’anno 2018 degli “Ateliers del Consiglio d’Europa” per la diffusione e la divulgazione della cultura del paesaggio si svolgerà in Calabria.
È, infatti, piaciuto al Council of Europe meeting, che si è svolto a Brno, Czech Republic, nei giorni 5 e 6 settembre scorso, il programma presentato dall’assessore Rossi il quale ha messo in stretta relazione i contratti fiume di lago e di costa, i collegamenti strutturali fra mare e montagna (paesaggi naturali ancora integri e di grande valore ambientale e di beni archeologici e storici), i paesaggi residuali di colture agricole storiche di agrumeti e bergamotti.
Un programma che si basa sulla costruzione di una conoscenza critica dei luoghi, con proposte progettuali ispirate a una più matura consapevolezza dei valori paesaggistici al fine di promuovere uno sviluppo economico sostenibile, coerente con i principi di legalità e di partecipazione attiva dei cittadini.
“In tale quadro – spiega l’assessore Rossi - il reticolo dei fiumi e delle fiumare rappresenta un sistema intermedio tra il sistema delle aree costiere ed il sistema delle aree interne, cerniera fondamentale di relazione tra i diversi centri abitati, ambiente e natura; asse viario di penetrazione verso le aree interne. Il reticolo idrografico calabrese riesce a segnare una ‘pluralità di paesaggi’ che, in un mosaico di variegate tessere e figure paesaggistiche, rappresentano una sintesi antica tra le forme del territorio e i processi naturali ed antropici che lo hanno modellato. In tali contesti si ritrovano numerose emergenze geomorfologiche, botaniche, forestali e faunistiche”.
“In generale, le fasce fluviali e gli intorni degli alvei costituiscono elementi portanti degli apparati paesistici principali ed ecosistemi strutturanti per i paesaggi di tipo diverso individuati. In questo contesto – rimarca Rossi - i Contratti di fiume, di costa e di lago emergono nel dibattito nazionale ed internazionale, tuttora in corso, quali strumenti per attuare la ‘resilienza’ dei territori, a fronte degli impatti dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche e della relativa domanda di una gestione attenta ai fini dell’adattamento”.
La direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 Ottobre 2000, ha introdotto i cosiddetti Contratti di fiume come strumenti di programmazione negoziata per la pianificazione strategica volta alla tutela e valorizzazione delle risorse idriche, attraverso un approccio innovativo volto al coinvolgimento attivo e diretto dei cittadini e dei portatori di interesse legati al territorio fluviale, in materia di salvaguardia dal rischio idraulico e di valorizzazione e gestione delle risorse idriche. Sono 17 le Regioni che hanno riconosciuto con atti formali i Contratti di fiume, mentre è stato il Collegato ambientale ad inserirli nel Codice dell'ambiente. La Calabria compare tra le 13 Regioni che hanno aderito alla Carta nazionale dei Contratti di fiume.
“Sono ormai numerose le evidenze scientifiche – evidenzia inoltre Rossi - che dimostrano come la Calabria (l’intera regione) possa essere annoverata tra le ‘blue zone’ cioè tra le cinque aree del globo in cui le persone vivono più a lungo della media del pianeta. Al di là di queste situazioni eccezionali che hanno attirato le attenzioni dei media, anche internazionali (articoli su National Geographic, Washington Post, ecc.), il tema della longevità caratterizza l’intero territorio regionale. La presenza dei centenari (ed in particolare di quelli maschi) in Calabria risulta la più elevata rispetto all’intero territorio europeo. Le motivazioni profonde di questa ‘ricetta dell’eterna giovinezza’ sono ovviamente oggetto di ricerche che partono dalla genetica per approdare all’epigenetica, ovvero la branca della genetica che studia le modifiche del Dna indotte da fattori ambientali”.
“L’obiettivo del consumo di suolo zero, la valorizzazione di bellezze straordinarie ed il contrasto a fenomeni di allarmante degrado paesaggistico non possono essere lasciati ad iniziative, programmi ed azioni che non abbiano un carattere generale e condiviso. Bisogna mettere in rete risorse, conoscenze e strumenti per la condivisione di un nuovo marketing territoriale centrato su quel carattere identitario che per la Calabria possiamo definire “qualità della vita. Attraverso tutto ciò – dichiara infine l’assessore Rossi - la Calabria si candida ed essere polo attrattivo nel Mediterraneo”.