Suini e bovini acquistati in tutta Europa senza pagare le tasse: maxievasione da 12 milioni
Un business che durava da oltre vent’anni per tre aziende attive nel commercio intracomunitario di bestiame ma che, secondo gli investigatori delle fiamme gialle, nascondeva una maxi evasione fiscale da oltre 12,5 milioni di euro.
A fare la scoperta sono stati i finanzieri di Locri che hanno ispezionato le società “incriminate” effettuando numerosissimi riscontri nei confronti dei loro clienti e fornitori di tutta Italia, ma anche incrociando i dati delle banche dati in uso al Corpo con la documentazione amministrativa e sanitaria acquisita.
Alla fine i militari sono arrivati alla conclusione che esistesse una presunta associazione per delinquere con lo scopo di commettere dei reati in materia tributaria.
La ricostruzione delle fiamme è stata particolarmente difficile, dato che le aziende avrebbero sistematicamente interposto dei soggetti economici senza una patrimonializzazione e che, come dicevamo, da una ventina d’anni avrebbero acquistato suini e bovini da paesi comunitari senza versare all’erario debiti d’imposta, cosa che ha portato all’iscrizione di cartelle esattoriali per un importo che supera gli otto milioni e mezzo di euro.
I presunti autori del “sistema” avrebbero poi utilizzato delle fatture relative ad operazioni in realtà mai effettuate per circa 11 milioni e riconducibili a soggetti economici legati da stretti vincoli di parentela.
In cinque sono stati così denunciati per varie violazioni alla normativa penale e tributaria, in particolare per l’infedele presentazione delle dichiarazioni, l’utilizzo ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.