La musica lirica per la prima volta al museo Limen
Applausi a scena aperta per “RI(O)SO – Atto unico al Museo”, realizzato dalla Camera di Commercio di Vibo Valentia, che ieri, al Valentianum, ha concluso il Simposio della IX edizione del premio Internazionale Lìmen Arte. A decretarne il successo sicuramente l’originalità dell’opera, rappresentata tra il pubblico e con il pubblico; la magistrale interpretazione dei protagonisti: il baritono Daniele Piscopo -che ne è stato anche autore, regista e sceneggiatore- e il soprano Raffaella Palumbo, straordinariamente accompagnati al pianoforte dal maestro Francesco Silvestri; la Direzione artistica di Antonia Ciampi, artista e docente all’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Per la prima volta l’opera lirica entra nel Museo d’Arte Contemporanea di Vibo Valentia, in modo veramente singolare e fortemente simbolico ed evocativo. L’opera RI(O)SO, infatti, richiama, sia in senso formale che sostanziale, la tematica ricorrente del riuso dei materiali – filo conduttore del Simposio, si ritrova nelle immagini proiettate sullo schermo e negli elementi scenografici costituiti dalle opere dei giovani artisti delle Accademie di Belle Arti che, ospitati dalla Camera di Commercio, ne sono stati protagonisti; richiama, poi, al senso dell’”osare”, sempre e ripetutamente, per cogliere nuove opportunità di conoscenza ed esperienza, anche nell’arte, tanto da arrivare a rendere contemporanea persino l’opera lirica e il linguaggio dei suoi più grandi e noti compositori; il tutto con “riso”, ovvero con una creazione scenica piacevole e una trama briosa, allo stesso tempo significativa ed intensa, che suscita nello spettatore curiosità e carica emotiva, accompagnandolo in un sorprendente viaggio nell’arte contemporanea che dà il senso dei luoghi e dello spirito, con un perfetto equilibrio tra carica espressiva e forza concettuale che rende possibile e avvincente la relazione tra chi la crea l’opera e soprattutto di chi la vive.
I protagonisti di RI(O)SO, in un’alternanza di recitazione e canto sulle arie di Mozart, Rossini, Donizetti, Verdi, fino Menotti, si sono mossi sul palcoscenico e tra il pubblico seguendo la trama di un racconto accattivante, contestualizzato proprio nel Museo d’Arte Limen, che vede il direttore (interpretato da Daniele Piscopo) impegnato a spiegare le ragioni di una mostra dedicata al RIUSO ad una giovane turista americana, poco interessata alle sue parole quanto, piuttosto, a fare selfie con le opere esposte. Ma tutto cambia con l’arrivo al Museo di un pacco che contiene una bambola (Raffaella Palumbo), un’opera d’arte “iper reale” come viene definita dallo stesso direttore. Seguendo le istruzioni che l’accompagnano la mette in funzione stabilendo con lei un contatto, una relazione: è proprio in questa relazione che l’opera d’arte prende vita e manifesta tutta la potenza del suo linguaggio espressivo.
"Innamorarsi di un’opera d’arte non è certo facile – recita significativamente il direttore del museo (Daniele Piscopo) nell’epilogo dello spettacolo - Deve certo avere tutte le caratteristiche che toccano la nostra anima. Deve essere in grado di farci sognare, vivere, emozionare. L’uomo è in grado di fare cose meravigliose, abbiamo il dono di vedere oltre l'orizzonte e scoprire nuovi mondi, oltrepassare una tela per cogliere il vero significato delle cose. Usare il nostro cervello per capire cosa c'è oltre è il minimo che possiamo fare, e osare nell'arte vuol dire oltrepassare quella linea di confine tra realtà e infinito."
“A chiusura del Simposio – dice il presidente della Camera di Commercio Michele Lico- abbiamo voluto fosse creata un’interazione proprio tra musica e arti visive nel segno di Lìmen, di quella “soglia”, di quel “confine” che non sono preclusivi, ma rappresentano, contemporaneamente, il punto di arrivo e quello di partenza per nuove idee, per nuove sperimentazioni, per una crescita di individui e comunità nel segno della contemporaneità”. “Ancora una volta il Museo Lìmen –dice il Direttore Donatella Romeo– ha dato prova della sua dinamicità, della sua capacità di coinvolgere e convincere, e di essere un consolidato riferimento di attrazione nei più importanti e autorevoli circuiti culturali e museali”.
Il successo dell’iniziativa, a cui hanno dato collaborazione il Comune di Vibo Valentia e il Conservatorio “Fausto Torrefranca”, è stato evidenziato dal plauso del pubblico e dalle parole di apprezzamento di Cataldo Calabretta, volto noto della TV nazionale, che ha concluso la serata.