RigenerAZIONE: 67° Congresso Nazionale all’Università “Mediterranea”
È cominciato con un significativo momento di riflessione il 67° Congresso Nazionale della F.U.C.I.. Ha preso il via, questo pomeriggio alle ore 16,30, presso l’Aula Magna “Antonio Quistelli” dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria.
Dopo il saluto del Magnifico Rettore dell’Università di Reggio Calabria, Prof. Pasquale Catanoso, che ha ringraziato la F.U.C.I. per aver scelto Reggio Calabria e l’Università Mediterranea come luogo del Congresso Nazionale, sono seguiti i saluti del S.E.R. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo della Diocesi di Reggio Calabria-Bova, che ha affermato “Noi siamo il diamante della Chiesa e di tutti i credenti affinché la cultura possa essere messa al servizio del popolo.”
I Presidenti del gruppo FUCI Reggio Calabria, Giuseppina Manganaro e Pasquale Idotta, hanno ringraziato tutti i presenti, ricordando la collaborazione che nell’ultimo anno hanno creato insieme alla Presidenza Nazionale, per vivere il momento di vita federativa più alto dell’anno proprio nella loro città.
È giunto anche il saluto del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, che ha scritto: “I giovani universitari possono svolgere una decisiva funzione sociale, proprio in presenza delle straordinarie trasformazioni che coinvolgono i nostri modelli di vita. Sono certe che dalle giornate di Reggio Calabria scaturirà una spinta ulteriore che porterà beneficio all’intero Paese”.
È seguita la Relazione Introduttiva della Presidenza Nazionale della F.U.C.I. letta dai Presidenti Nazionali Gabriella Serra e Gianmarco Mancini. “Non vogliamo soltanto parlare tra di noi. Vogliamo far sentire la nostra voce anche al mondo che abitiamo: al mondo dell’Università come istituzione, ai soggetti che la rappresentano e i docenti che la compongono, e alla politica. (…) Siamo molto di più di quello che dicono su di noi.”
Ha quindi preso parola per la prolusione ai lavori congressuali S.E.Rev.ma Card. Gualtiero Bassetti che ha affermato: “La gioventù è lo snodo più importante nella vita di ogni persona. È il momento in cui gli uomini e le donne si trovano a compiere le scelte più importanti della loro esistenza ma è anche il momento in cui la vita, come ammoniva sant’Agostino, «è scossa da frequenti e forti tempeste di tentazioni» ed è spesso «sopraffatta dai flutti del mondo che l’assalgono impetuosamente” e ha aggiunto “Saremo giudicati sull’amore. E sull’amore siamo chiamati a discernere la nostra vocazione.” Ha conculso il suo discorso, dicendo “Ai giovani della FUCI voglio dire: abbiamo bisogno della vostra tradizione, della vostra capacità e della vostra passione, nell’Università come nella società.”
È seguita la relazione del Prof. Dario Eugenio Nicoli con un intervento di carattere sociologico che ha voluto sottolineare come “L’attuale generazione esprime una sete di consistenza reale, un desiderio di cimento nel concreto delle vicende umane perché avverte la tensione verso un’opera effettiva, certa, solida, che la riscatti dal pericolo di stallo esistenziale” e ha aggiunto “La comunità educativa è chiamata a riconoscere questi segni e lasciarsi non solo interrogare, ma anche investire, affidandosi ad essi come guida per il tempo a venire”.