Blitz antidroga tra Cagliari e Milano: giro d’affari da quasi 7 milioni

Calabria Cronaca

Venivano preparati in Lombardia e poi spediti a Cagliari. I grossi carichi di cocaina finivano anche in Ogliastra e Sarrabus per un volume d'affari da quasi sette milioni di euro nel giro di sette mesi.

È scattata questa mattina all’alba l’operazione della Mobile, coordinata dal dirigente della Polizia cagliaritana Marco Basile e dal vice Davide Carboni, che ha portato al fermo di otto persone (LEGGI).

Il blitz è stato denominato “Gran Turismo: una parola usata per arrivare ai corrieri (sconosciuti agli acquirenti finali) e concludere la consegna dei carichi.

Per gli inquirenti l’organizzazione sarebbe stata messa in piedi da due fratelli: Luca e Pino Arzu, entrambi di Cagliari.

Nell’operazione sono finiti in cella anche Giovanni Bretti (40enne di Limbiate, Monza e Brianza), Giovanni Arena (40, di Arosio, nel Comasco), Armando Ndoja (54, albanese residente a Paderno Dugnano, nel Milanese) e Massimiliano Coiana (44 anni di Cagliari).

Le indagini, partite nel 2015, hanno portato alla luce il sistema dell’organizzazione che acquistava la droga in Albania, in particolar modo eroina e cocaina.

I carichi venivano poi spediti nel Milanese tramite dei corrieri e successivamente raggiungevano la Sardegna. Il tutto con la supervisione del gruppo costituito da albanesi, calabresi e sardi.

Per le forze dell’ordine i principali referenti e finanziatori, sarebbero stati i due fratelli Arzu insieme ad Arena e Bretti e proprio sull’isola il mercato del capoluogo sarebbe stato gestito da Coiana.

Grazie al gruppo la droga finiva nelle piazze di spaccio di San Michele, Is Mirrionis e della Marina.

Cinque i traffici ricostruiti dagli investigatori per circa 25 chili di cocaina ed eroina. In un caso, il 24 ottobre 2015, a Muravera erano stati arrestati Arena e due corrieri, un albanese e un lituano.

Le indagini avrebbero portato alla luce il metodo usato comunicare tra gli indagati per far arrivare i grossi quantitativi di stupefacente: in pratica mediante dei telefoni cellulari utilizzati per soli 4 giorni e poi gettati via. Per comunicare, poi, il gruppo usava soltanto parole in codice: l’eroina, ad esempio, diveniva la “banana”.

Le ordinanze sono state eseguite stamattina all'alba. Luca Arzu e Arena erano già detenuti in carcere per precedenti episodi.

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