Donne e lavoro: autorità a confronto. Stumpo, “a Crotone situazione peggiore”
Numeri allarmanti quelli relativi alla presenza delle donne nel mondo delle istituzioni e del lavoro (ancor di più) quelli forniti stamane dalla consigliera di Parità della Regione, Tonia Stumpo, nel corso di un’apposita conferenza stampa nella sala del consiglio comunale di Crotone.
“Ho scelto di presentare questi dati, in anteprima, a Crotone, perché è la città dove la situazione è peggiore Crotone, perché è la città dove la situazione è peggiore di tutte, con percentuali che sono davvero preoccupanti e impongono interventi immediati”. Ha affermato la Stumpo.
Insieme alla consigliera, i dati sono stati illustrati da Silvia Orlando e Rosaria Vazzano, per conto della Camera di commercio di Crotone, da Antonella Romeo, recentemente approdata negli uffici della Presidenza del consiglio dei Ministri, alla presenza del Prefetto, Cosima Di Stani.
Per quest'ultima, in particolare, a mancare è la rete sociale, che ha provocato anche l'abbassamento della natalità; la Romeo, invece, si è concentrata sulle battaglie fatte anche solo per realizzare l'osservatorio del fenomeno a Crotone.
Negativi ma, in qualche modo, più confortanti, a giudizio della consigliera Stumpo, i dati sulla presenza delle istituzioni, che sono al di sotto, ma non di molto, la soglia del 40% nei consigli ed un po’ più sotto per le giunte (intorno al 33%).
Situazione meno confortante, invece, sul settore lavoro, che per le donne si attesta al 28% del totale, con la percentuale che scende ancora a Crotone, dove si attesta al 26%. I dati nel dettaglio, ancora, la consigliera non li ha forniti, anche perché dalla Regione non sono riusciti ancora a sistemarli ai fini di una loro pubblicazione e distribuzione, anche a scuole e sindacati, per fini di studio.
Ha dato, però, delle possibili ricette per risolvere la situazione in entrambi i settori. “Una proposta di legge elettorale per la parità di genere – ha annunciato la Stumpo– che preveda almeno il 50% della presenza femminile nelle liste, anche nel consiglio regionale.”
Per il lavoro, invece, a suo dire bisogna “evitare la politica dei vaucher, che danneggiano e precarizzano il lavoro delle donne, ma piuttosto puntare sulla defiscalizzazione per le imprese”.
Infine, un altro invito rivolto alle istituzioni, è quello di “aumentare i servizi di sostegno alle donne, che favoriscano una maggiore conciliazione del lavoro con la famiglia e spalmarsi sull’intero territorio regionale”.