Sanità: Casa della salute di Scilla, Nicolò (FdI) “ancora nessun intervento”
“Ancora nessun intervento in ordine alla conversione dell’ex Ospedale di Scilla in “Casa della Salute”.”
Il consigliere regionale Alessandro Nicolò ha presentato in oggi una interrogazione al fine di impegnare il governo regionale a intraprendere tutti gli atti necessari a garantire il diritto alla salute, attraverso la conversione del presidio ospedaliero di Scilla in “Casa della Salute”.
“Ovvero, si tratterebbe solo dell’ultimo atto di sindacato ispettivo in quanto già in data 7 dicembre 2017 era stata presentata una mozione in merito ma che ancora oggi è in attesa di discussione.
Il presidio ospedaliero di cui si discute – afferma l’esponente del partito di Giorgia Meloni - rappresenta l’unico punto di riferimento per tutti quei cittadini che risiedono nel territorio della Costa Viola e in parte dell’area aspromontana, con un bacino di utenza di oltre 50 mila abitanti.
Eppure, già nel novembre 2017, erano state sottoscritte nuove convenzioni regolanti i finanziamenti di diverse Case della Salute, tra le quali quella di Scilla; finanziamenti pari a € 49.315.529,20 rientranti nell’ambito del Piano di Azione e Coesione della Calabria che avrebbero dovuto assicurare interventi volti a consegnare finalmente presidi ospedalieri in grado di garantire i livelli essenziali di assistenza, prevedendo anche la possibilità di acquisire apparecchiature elettromedicali adeguate ai servizi sanitari da erogare anche in anticipo rispetto all’esecuzione dei lavori.
In particolare, per la Casa della Salute di Scilla erano state programmate anche preliminari attività di indagine allo scopo di verificare le condizioni strutturali degli edifici in modo da predisporre la più idonea strategia di intervento.
Nondimeno, a distanza di tempo, nulla è stato fatto per realizzare quanto programmato ed è per questo che - conclude l’On. Nicolò - urgono provvedimenti impellenti rispetto ad una situazione allarmante che si protrae ormai da anni e che si ripercuote inevitabilmente su tanti cittadini che si vedono clamorosamente negare il diritto alla salute”.