Aeroporto Reggio, Nicolò (FdI): “nessun rilancio senza una politica del personale”
“Non vi può essere alcun rilancio dell’aeroporto reggino senza una politica del personale che tenga anche conto delle professionalità acquisite e di quanti da tempo sono precari”.
Lo afferma in una nota il Consigliere regionale di FdI Alessandro Nicolò, il quale stamane ha depositato un’interrogazione indirizzata al Presidente della Giunta regionale per chiedere chiarezza in merito.
“I processi di stabilizzazione attuati dalla Sacal riguardo all’Aeroporto dello Stretto – continua Alessandro Nicolò – non soddisfano le esigenze legittime dei lavoratori e dei dipendenti che aspettano da lungo tempo di essere ricompresi a pieno titolo negli organici futuri della società di gestione. Al Presidente della Giunta regionale – osserva l’On. Nicolò – che spesso dedica affermazioni sulla fuoriuscita dal precariato di varie categorie di lavoratori che hanno rapporti di dipendenza con la Regione, si chiede la stessa attenzione dedicata a tanti loro colleghi precari. I processi di stabilizzazione non possono velocizzarsi – dice Nicolò – per alcuni, mentre per gli ex Sogas si continua a restare tra le nebbie dell’incertezze che provocano sgomento e indignazione. La Sacal è un ente di gestione in cui la Regione esercita un fortissimo potere di controllo, ed è auspicabile che tale posizione di maggioranza induca i vertici della società a tenere ferma la volontà di indirizzo che il Consiglio regionale ha spesso sostenuto, cioè la stabilizzazione e l’eliminazione del precariato in Calabria.”
“ In un clima di precarietà, - aggiunge il Consigliere -peraltro aggravato dai destini di Alitalia e dal buio finora imposto dai vertici Sacal sui destini dell’Aeroporto dello Stretto, la Giunta regionale deve varare con assoluta urgenza ogni provvedimento che segni, come uno spartiacque, il passato ed il futuro di circa cinquanta persone ultra cinquantenni, ridotti senza stipendio e con prospettive decisamente sconfortanti ove la Giunta regionale proseguisse ciecamente nel non volere riconoscere la loro specificità. Appare illogico dunque non procedere a recuperare i dipendenti ex Sogas nei processi produttivi e industriali di cui comunque Sacal deve determinarsi. Il futuro di questi precari -conclude l’On. Nicolò – va garantito così come per gli altri precari di tutta la regione, assicurando serenità alle loro famiglie e coesione sociale, di cui la Calabria ha tanto bisogno”.