Cosenza più sicura con i Carabinieri a cavallo
Dagli inizi di luglio, i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza si avvalgono del concorso specialistico dei militari del IV Reggimento a cavallo per rafforzare i servizi a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica nel territorio della provincia.
Così il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha autorizzato l’impiego di un contingente composto da 7 persone, alloggiato presso i Carabinieri Forestali del Cupone a Camigliatello Silano, dove è presente quanto necessario per la scuderizzazione dei cavalli.
Il Comando Provinciale ha quindi predisposto una mirata pianificazione dei servizi, che tiene conto delle esigenze di sicurezza del territorio provinciale e si sviluppa attraverso una costante sinergia con i militari delle Stazioni Carabinieri, dei Reparti Speciali dell’Arma e dei Carabinieri Forestali.
È stata focalizzata sul controllo delle aree rurali e delle zone boschive più impervie ove i controlli non possono essere effettuati da pattuglie a piedi o tramite i mezzi in dotazione all’Arma dei Carabinieri. Più in dettaglio, i servizi perlustrativi stanno interessando in modo specifico diverse località e frazioni dei Comuni di Spezzano della Sila, Casali del Manco, Longobucco, Montalto Uffugo, Acri, Bisignano, Rossano per la parte costiera Jonica e Cetraro per quella tirrenica.
Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Cosenza, Pietro Sutera, ha inteso sottolineare “il carattere di prossimità alla cittadinanza di questa iniziativa, fortemente voluta e realizzata su preciso input del Comando Provinciale di Cosenza nell’ambito del piano per il potenziamento dei servizi di vigilanza estiva, allo scopo di dare ancora più concretezza ed incisività alle attività di polizia, già sviluppate sul territorio in modo quanto più vicino ed accessibile alla gente”. In particolare, il Comandate Provinciale ha sottolineato che “le attività sono principalmente mirate a prevenire e contrastare il preoccupante fenomeno degli incendi e, più in generale, dei reati ambientali, nonché a rafforzare il controllo del territorio attraverso perlustrazioni anche nelle aree più impervie, ove tra la fitta vegetazione potrebbero celarsi coltivazioni illegali di marijuana o trovare riparo presso immobili isolati soggetti colpiti da provvedimenti restrittivi”.