Reggio. Diffamazioni contro Comune e Città metropolitana: frecciata di Falcomatà
Contro le presunte ‘spese pazze’ del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria è intenzione degli interessati precisare che si tratta di “falsità diffuse da Nuccio Pizzimenti e dal consigliere comunale D’Ascoli tramite previa procedure ad evidenza pubblica, dalla filodiffusione, ai service per gli spettacoli, alle luminarie, giochi pirotecnici, fino ai due concerti aperti al pubblico di sabato 8 e martedì 11 settembre”.
“Nello specifico, - è quanto si evince dalla dettagliata nota degli enti governativi - si rappresenta che a seguito della procedura ad evidenza pubblica esperita dal Settore Sviluppo Economico della Città Metropolitana, sono state acquisite n°8 proposte di spettacoli, tra cui quella per lo spettacolo di Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana, per un importo di 79.200 euro comprensivi di cachet degli artisti (oltre 20), servizi audio e luci, ospitalità e transfert, Enpals e I.V.A. A queste spese – prosegue la nota - si devono aggiungere 3.600 euro oltre Iva per oneri Siae, 1.500 euro oltre Iva per gruppo elettrogeno supplementare ed 2.500 euro oltre Iva per servizi allestimento camerini attrezzati con catering e arredi. Dunque, il totale della spesa ammonterà ad 88.472 euro e non, come dichiarato in maniera non veritiera dagli esponenti forzisti, 110mila euro per il solo cachet del Maestro Renzo Arbore”.
“Quanto, invece, al concerto del cantante Ermal Meta, ribadito che anche questa scelta è seguita ad una procedura ad evidenza pubblica, il costo totale è di 66mila euro, compresi cachet artista, viaggio, transfer, vitto e alloggio dell’artista, backline, allestimento, service audio-luci, facchinaggio, gruppo elettrogeno ed Iva. Costo in linea con quelli nazionali di questa estate – spiega la nota - infatti, dove le amministrazioni comunali hanno corrisposto cifre inferiori, non si è trattato di concerti gratuiti per il pubblico ma è stato pagato un biglietto ad integrazione, dunque, questi non possono essere oggetto di raffronto se non si valutano altri elementi quali la durata della performance artistica, ingresso a pagamento, competenza dell’incasso dei biglietti o contributo di altri enti per la realizzazione dell’evento”.
“Quanto, invece, alle fantasiose affermazioni secondo le quali le due amministrazioni avrebbero dovuto contattare direttamente i management degli artisti per contrattare il prezzo delle loro prestazioni artistiche, evitando così il costo della mediazione dei promoter, dimostrano, ulteriormente, la totale ignoranza in materia di pubblica amministrazione, di chi in queste ore si permette di sproloquiare accusando di reati gravissimi le amministrazioni guidate dal Sindaco Falcomatà. Dalla lettura della nota emerge che il fine che muove i signori sopra indicati è la tutela dell'interesse dei cittadini reggini, intento senz’altro lodevole ma da soddisfare innanzitutto fornendo alla loro conoscenza dati veri e soprattutto che questa amministrazione è stata costretta all'aumento delle tasse ed imposte comunali per porre riparo a tutti gli illeciti commessi dalle precedenti amministrazione che hanno depredato la collettività di ingente risorse” – è la frecciata dei consiglieri ed assessori di maggioranza.
Si precisa, infine, che le somme utilizzate per la realizzazione di tutti i festeggiamenti civili per la Madonna della Consolazione sono state interamente messe a disposizione dalla Città Metropolitana, attingendole dai capitoli di spesa relativi al Marketing Territoriale e sviluppo turistico, e dalla Regione Calabria. Tanto chiarito, è evidente che le gravi accuse diffamatorie che alludono all’ipotesi che gli spettacoli musicali, offerti dalla Città Metropolitana e dal Comune di Reggio Calabria, siano stati acquistati a prezzi “gonfiati” rispetto al loro reale costo per chissà quale fine, prospettando un danno erariale oltre ad essere un reato penale ed un illecito contabile – tuona infine la nota - si respingono con forza e per tale ragione si provvederà a tutelare l’immagine delle amministrazioni dinanzi alla autorità giudiziaria denunciando per diffamazione chiunque, non avendo altri strumenti, diffama il Sindaco Falcomatà e le amministrazioni da lui guidate”.