Expo Internazionale 2018: tra gli artisti anche l’erede Magno-Greco Ventimiglia
A Giuseppe Di Bella è stata affidata la responsabilità di selezionare sei artisti, in rappresentanza delle eccellenze dell'arte contemporanea italiana, all’Italian Contemporary Art di Chengdu.
Fra questi si piazza l'artista calabrese Angelo Ventimiglia, originario di Villapiana, direttore del Mavi-Museo Identitario di Villapiana all’Aperto, il quale esporrà in Cina insieme ai colleghi Luciano Vadalà, Raimondo Lorenzetti, Silvia Zambon, Vittorio Menditto e Teresa Noto. La manifestazione sarà inaugurata giovedì alla presenza delle maggiori personalità politiche, economiche e culturali di Italia e Cina per concludersi il 24 settembre.
“Vorrei ricordare – ha dichiarato il curatore Giuseppe Di Bella – che nell’ambito dell’Expo Cinese, l’Italia è quest’anno ospite d’onore con la presenza del Ministro e Vice Premier Luigi Di Maio. Tutte le realtà invitate costituiscono altrettante eccellenze del nostro Paese, fra cui compare anche l’arte contemporanea, rappresentata dai sei artisti. Questo evento sarà l’unico del genere nel corso di tutta l’Expo.”
Angelo Ventimiglia, definito artista metamorfico, si ispira alla sua terra, la Calabria, una terra solida, fertile, selvaggia che trasuda storia e conserva le tracce di un passato fra i più gloriosi al mondo. Un passato che viene modellato, piegato, cesellato dalle mani dell'artista, per ridare valore al grande messaggio di civiltà lasciato in eredità dalla Magna Grecia. In Ventimiglia vive un’arte dimenticata, rivisitata, reinterpretata, e ogni suo lavoro è un racconto che dall’antico arriva al contemporaneo, ripercorrendo oltre duemila anni di storia. Con un approccio del tutto nuovo mescola infatti i principi dell'ingegneria con l’arte, imprimendo vitalità al metallo di cui si avvale per le sue opere, convinto che la duttilità dei materiali consente di raccontare l’anima.
Il Professor Di Bella ha scritto di lui: “Ventimiglia ha una laurea in ingegneria civile, ma non eserciterà mai la professione perché il richiamo dell'arte è più forte, proprio in quella sua terra dalle millenarie tradizioni storiche e culturali, oggi profondamente ferita dalle organizzazioni criminali che ne controllano il territorio, impedendo quel naturale sviluppo a vocazione turistica che sarebbe normale vista la considerevole presenza di scavi archeologici, a volte quasi del tutto abbandonati, che però Angelo visita periodicamente, come si fa con un malato, per studiarli e trarne ispirazione, nell'intento di riportare alla luce la verità di antichi splendori, in risposta alle molteplici contraddizioni di cui sono pervasi questi luoghi.”
Nel catalogo bilingue della mostra il curatore della rassegna, traccia di ogni artista la storia e le progressioni espressive nei lunghi anni del loro lavoro, sviscerandone interiorità ed esteriorità compositive, per poi entrare criticamente nella fase dialettica delle loro ultime opere.
Questa esposizione accompagna i visitatori all'interno di un percorso che raduna artisti molto diversi tra loro per provenienza geografica, stile e approccio intellettuale, le cui opere - in evidente contrasto dialettico e stilistico – sono state appositamente scelte proprio allo scopo di evidenziare il ricco panorama dell'arte contemporanea italiana.