Produzione di olio in calo, Coldiretti invoca “maggiori controlli sulla filiera”
“Certamente una campagna, appena iniziata, difficile per gli olivicoltori calabresi. Meno 40% di olio con punte di oltre il 50%, queste le stime per la campagna olivicola 2018-2019, per colpa delle condizioni climatiche che in particolare hanno permesso l'attacco della mosca, della tignola e in alcune zone il tripide che hanno causato la cascola delle olive dagli alberi”.
È Coldiretti a confermare un dato che sta mettendo a repentaglio la produzione dell’oro calabrese.
“La nostra economia olivicola, la seconda Regione in d'Italia in termini produttivi, certamente settore trainante per l'agricoltura calabrese è messa a dura prova ecco perché Coldiretti chiede che siano attivate le procedure di verifiche in campo, da parte degli uffici regionali, per avviare il riconoscimento della calamità naturale nelle aree più colpite.
“Al danno economico riscontrato già nelle prime moliture c'è il forte e concreto rischio - afferma Molinaro presidente di Coldiretti Calabria - della crescita di importazione di olio extracomunitario che, sbucando dalle nebbie diventa magicamente olio calabrese ed Italiano solo sulla carta. Bisogna evitare che questa pericolosissima “macchia d’olio” si allarghi e favorisca comportamenti e triangolazioni scorrette che per la loro pervasività assestino un duro colpo all’olivicoltura, alla valorizzazione del nostro olio compromettendo la fiducia dei cittadini-consumatori”.
Per questo Coldiretti sollecita “più e maggiori controlli all'interno della filiera compreso sugli scaffali, per evitare l'inganno ai consumatori e la beffa agli agricoltori. La produzione media annuale di olio in Calabria è di circa 260mila tonnellate con circa il 50% biologico, una superficie di circa 190 mila ettari e 215milioni di piante con circa 80mila aziende ed un forte impatto sociale per la manodopera impiegata con oltre 15milioni di giornate lavorative annue”.