Prim’Olio, è un’azienda rossanese a vincere la XIX edizione del premio
L’azienda agricola Fratelli Renzo di Corigliano Rossano è stata premiata a “Prim’Olio”, la kermesse olivicola giunta alla 19esima edizione e organizzata dall’associazione “Saperi & Sapori di Calabria”, in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Prim'Olio, si pone fra gli obiettivi quello di educare il consumatore alla ricerca ed all’utilizzo di produzioni oleicole di elevata qualità; sensibilizzare e spingere, sulla base di una maggiore richiesta di mercato, i produttori alla realizzazione di oli extravergini che presentino elevati standard qualitativi; promuovere le imprese produttrici; stimolare fenomeni “emulativi” tra aziende del settore, potenzialmente in possesso dei fattori necessari per produrre “alta qualità” e generare una sana competitività nel mercato; promuovere la produzione e la diffusione di innovazioni tecnologiche in olivicoltura-elaiotecnica.
Nella due giorni suddivisa fra Reggio Calabria e San Giorgio Morgeto, gli addetti ai lavori si sono ritrovati per discutere di competitività del settore, della qualità degli oli e del ruolo che possono giocare i marchi di origine, in una regione mediterranea sempre più competitiva, nella quale la Calabria deve continuare a rivestire il ruolo di protagonista.
All’evento erano presenti anche altri dall’Alto Jonio ma soprattutto dal bacino del Mediterraneo. I premi assegnati sono stati tre: alla ricerca, il premio internazionale e all’azienda emergente, dedicato a Giuseppe Fazzari, assegnato ai fratelli Vincenzo e Cesare Renzo ed alla qualità della loro azienda, premiata dal maestro d’olio Rosario Franco e dal capo-panel Antonio Lauro.
“Siamo rimasti sorpresi – ha spiegato Cesare Renzo dopo la premiazione – ma fino ad un certo punto, perché attraverso l’impegno i risultati arrivano. Se la locuzione latina “nemo profeta in patria” può essere per certi versi veritiera, credo che si debba puntare forte sul territorio, sul nostro territorio, quello di Corigliano Rossano e dell’intera Sibaritide perché se puntiamo su di essi e la loro storia olivicola, abbiamo già vinto. Ecco perché dovremmo valorizzare in tutti i modi la “dolce di Rossano”.