Cittadini e ambientalisti uniti contro il parco eolico di Mongrassano

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Coinvolge cittadini, associazioni e comitati il Comitato “No Pale” che è nato a Mongrassano per evitare la costruzione di un parco eolico. Così i componenti hanno dato vita a una protesta per vietare la costruzione del parco eolico di località “Aria del Vento”, sito posto al confine tra i comuni cosentini di Mongrassano e San Marco Argentano.

Le pale, che verranno posizionate sul crinale dello splendido Appennino Paolano, saranno sei e avranno un’altezza totale di 150 mt ciascuna. Un vero grido d’allarme quello che lancia il Comitato, ricordando che, dopo la frana della vicinissima frazione di Cavallerizzo, l’attuale responsabile regionale della Protezione Civile, Carlo Tanzi, ha individuato e segnalato tutto il territorio come altamente sismico, poggiando su una faglia che va da San Fili fino a Fagnano Castello.

Il Comitato civico vuole “convincere in maniera democratica i Sindaci ad avere un saggio ripensamento riguardo alla realizzazione del Parco Eolico “Aria del Vento”, anche perché non si è contrari aprioristicamente alla soluzione di energie cosiddette pulite, ma convinti che si sarebbero potuti trovare altri luoghi senza danneggiare per sempre la bellissima scenografia ambientale della Montagna Magna”.

“L'amore per questo bellissimo e singolare territorio - ha dichiarato il presidente del Comitato, Carmine Bruno, sostenuto nella lotta dai due vicepresidenti, Carlo Villella e Augusto Pugliese, e da un nutrito direttivo - ci ha spinti a costituire il Comitato No Pale Mongrassano-Cervicati-San Marco Argentano. Questa nostra azione responsabile, dall’alto valore civile e sociale, non è una dichiarazione di guerra, tanto meno vogliamo sovvertire o sostituirci al ruolo delle istituzioni. È nostra intenzione lasciare a chi viene dopo di noi quello che i nostri nonni e i nostri genitori hanno costruito per noi. Ricordandoci quell’assioma che ci ricorda che le bellezze naturali non si ereditano, ma si prendono solo in prestito dai nostri figli, a cui dobbiamo restituire intatto questo immenso e straordinario patrimonio”.