Tenta di strangolare la moglie, fermato dal pianto della figlioletta: finisce in carcere
Una bambina che curava le ferite sanguinanti della mamma: è questo il triste scenario presentatosi davanti agli occhi dei carabinieri di Lattarico, nel cosentino, che insieme ai colleghi di Rende sono arrivati nell’abitazione di una famiglia scoprendo così un ennesimo caso di violenze familiari.
Una lunga storia, questa, fatta di vessazioni ed umiliazioni scatenate da motivi banali, e messe in atto anche davanti alla figlia.
Una vicenda su cui hanno fortunatamente scritto la parola fine i militari dell’Arma. L’epilogo nella mattinata di giovedì scorso quando un 63enne si è presentato nella caserma di Rende in stato confusionale, raccontando di aver “fatto una cosa grave”.
I militari lo hanno tranquillizzato ed è così che ha poi confessato di aver tentato di uccidere sua moglie, provando a strangolarla con uno spezzone di cavo elettrico intorno al collo e lasciandola ferita sul pavimento di casa.
I carabinieri di Lattarico si sono precipitati nell’abitazione prestando i primi soccorsi alla vittima che, al momento del loro arrivo, era ancora sanguinante ed in evidente stato di shock.
Accanto a lei la figlia di appena 9 anni che cercava di aiutarla. La donna è stata poi portata nel pronto soccorso dell’Ospedale “Annunziata” di Cosenza.
Avviate le indagini gli investigatori hanno scoperto che l’uomo avrebbe tentato di strangolarla al culmine dell’ennesimo litigio, e con un filo della corrente elettrica.
La tragedia non si sarebbe consumata, almeno secondo quanto raccontato dallo stesso aggressore, solo per il casuale arrivo in cucina della bambina che iniziata a piangere per la paura ha frenato la violenza del 63enne.
Dell’accaduto è stata informata la Procura della Repubblica del capoluogo bruzio che, tempestivamente, ha emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto a carico dell’uomo, per il quale si sono spalancate le porte della Casa Circondariale.
Nella mattinata di oggi il Giudice per le Indagini Preliminari ne ha confermato il fermo applicando a carico del dell’uomo la custodia in carcere.