Sviluppo e coesione, Lezzi: “nessun taglio, solo semplice rimodulazione dei fondi”
“Per il Sud abbiamo inserito diverse misure, a partire dalla la quota ordinaria degli investimenti statali al 34%, allargata anche per Anas ed Rfi. Questa quota spetta al Mezzogiorno in quanto qui vive il 34% della popolazione italiana, ma la cifra precedentemente destinata al Sud era inferiore al 29%. Abbiamo scritto una legge chiara in modo tale che ci siano anche tutti gli adeguati strumenti di monitoraggio per verificare l’applicazione del 34%."
Così il ministro per il Sud Barbara Lezzi nel corso di una diretta pubblicata sulla sua pagina Facebook.
"Abbiamo rifinanziato il Fondo sviluppo e coesione con 4 miliardi di euro in 5 anni. Qualcuno a questo proposito ha parlato di tagli al Fondo, ma non è vero: si tratta solo di rimodulazioni tra cassa e competenza e quindi porteremo avanti tutti i progetti che abbiamo in programma di finanziare e realizzare: la bonifica di bagnoli e della Maddalena, la Sassari-Olbia, l’autostrada Catania-Ragusa, in Calabria sicuramente a inizio anno avvieremo un Contratto istituzionale di sviluppo per una strada comunale in provincia di Cosenza e lì parlerò con i sindaci per eventuali altri interventi”.
E prosegue ancora in diretta facebook: "proprio qualche giorno fa insieme al Presidente Conte e ai sindaci della Capitanata abbiamo attivato il Contratto istituzionale di sviluppo" - riferendosi alle aree interne che si trovano tanto al Sud quanto al Centro e al Nord.
"Si tratta di un progetto pilota e di una misura che serve per accelerare gli investimenti, mettendo a sistema le risorse nazionale ed europee e coinvolgendo i sindaci e tutti coloro i quali si occupano di un territorio, per fare le cose che servono in modo puntuale ed efficace”.
"Abbiamo invertito una tendenza che va avanti da troppi anni anche attraverso il taglio dei vitalizi ai parlamentari, abbiamo tagliato le pensioni d’oro. Tutto questo da fastidio: il fatto che siamo partiti dagli ultimi e da chi è in maggiore difficoltà ha causato la reazione infastidita delle opposizioni e di tanti altri i quali dicono che abbiamo alzato le tasse. Sì, le abbiamo alzate alle banche, alle assicurazioni, ai giganti del web perché così si fa in un Paese civile: si parte dagli ultimi e si cerca di redistribuire le risorse andando a prendere da chi ha di più e ha avuto molto in questi anni”.