Cimitero migranti, Corbelli invita il presidente Fico a Tarsia
Ha invitato ufficialmente il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, a fare una visita al cantiere del Cimitero internazionale dei Migranti a Tarsia, il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso
È quanto fa sapere il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che ha parlato di un invito fatto in occasione della ricorrenza della Festa della Liberazione, all’ex Campo di Concentramento di Ferramonti e per una visita al vicino cantiere dov’è in costruzione il Cimitero internazionale dei Migranti, la più grande opera umanitaria legata alla tragedia dell’immigrazione.
Il programma della giornata del 25 Aprile prevede alle 9,30 la visita al cantiere del costruendo Cimitero internazionale dei Migranti e a seguire la cerimonia all’ex Campo di Ferramonti. “Sarà, il 25 Aprile di quest’anno, una giornata storica, perché quest’anno finalmente siamo riusciti a far partire i lavori della grande opera che darà dignità alle vittime dei tragici naufragi e che il mondo, il Vaticano e la famiglia del piccolo Alan Kurdi, a cui il Cimitero dei Migranti sarà intitolato, apprezza. La presenza del Presidente Fico sarebbe, in questo particolare, delicato e difficile momento storico, un messaggio forte e significativo per il Paese e il mondo. Con questa grande opera di Civiltà, finanziata dalla Regione, grazie al Presidente Mario Oliverio, mostriamo al mondo il volto vero, solidale, accogliente della nostra Calabria e dell’Italia.
“Consegneremo all’Umanità e alla Storia questa opera universale che, ricordo, sorgerà in un luogo bello e fortemente simbolico, di fronte al Lago e al vecchio camposanto comunale, in parte ebraico, vicino l’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti, luogo di prigionia ma anche di grande umanità dove, durante la guerra, nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza. La grande opera cancellerà la disumanità di quei corpi, uomini, donne e bambini, quasi tutti senza nome, vittime dei naufragi, che vengono sepolti, con un semplice numerino, in tanti piccoli sperduti cimiteri che di fatto ne cancellano in questo modo ogni ricordo e rifermento per i loro familiari dei lontani paesi del mondo che non sapranno mai dove andare un giorno a cercarli, per portare un fiore e dire una preghiera”.