Provincia Reggio: Russo su cumulo degli incarichi politico – istituzionali
La norma approvata con voto trasversale dal Consiglio regionale della Calabria e che cancella l’incompatibilità a ricoprire oltre all’incarico di consigliere regionale anche quelli in seno agli altri enti locali, come Province e Comuni, oltre ad essere stata impropriamente inserita nella legge finanziaria rappresenta un obbrobrio contro la democrazia ed i principi del nostro ordinamento costituzionale. – Lo scrive in una nota Bernardo Russo, consigliere provinciale di Reggio Calabria - Nell’espletare il mio incarico di consigliere provinciale, ogni giorno, qualora impegni istituzionali non mi impongano di rimanere in sede a Palazzo Foti, mi capita di dover girare in lungo ed in largo il mio collegio. C’è da essere vicini alla gente che evidenzia molteplici criticità, c’è da rappresentare la provincia nelle varie iniziative istituzionali promosse su tutto il territorio, c’è tanto da lavorare, tante risposte da dare, tanti problemi da prendere in considerazione, tante voci calabresi da ascoltare, perché questo è il senso del mandato che ci è stato conferito come amministratori, sia di maggioranza che di opposizione. Eppure - continua Russo - io mi limito a quelle che sono le competenze che spettano all’ente provinciale aggiungendoci, la piccola parte, relativa al comune di San Lorenzo, nel quale rivesto l’incarico di consigliere di minoranza. Mi chiedo, come se lo chiedono tutti, come fa un consigliere regionale che, in teoria dovrebbe avere una mole di lavoro decisamente superiore a quella che grava su un consigliere provinciale, a poter espletare appieno il proprio mandato qualora debba dividersi a ricoprire un’altra onerosa poltrona? La politica non è un onore, è un onere, un servizio che va reso al popolo calabrese. Le poltrone istituzionali non sono fatte né per sedersi né per essere collezionate, ma per rappresentare le istanze che vengono da gente che sta perdendo fiducia nelle istituzioni dal momento che la priorità del Consiglio Regionale è quella di costruire dei cumuli di cariche. Con la sovrapposizione di tali incarichi si genererà una sorta di mostro democratico in cui i controllori corrisponderanno con i controllati. Siamo davanti ad una norma che non agevola la partecipazione politica della gente ma che tende a chiudere sempre di più il cerchio attorno ai detentori del potere. Così facendo - conclude il consigliere - si ostruiscono sempre di più le vie di accesso alla politica per i giovani e per tutti coloro che vogliono portare un loro contributo.