Bassolino e Spagnuolo in visita alla Galleria nazionale di Cosenza
Accolti e accompagnati dal Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, Fabio De Chirico, l’onorevole Antonio Bassolino e il Procuratore Capo della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, hanno visitato la Galleria Nazionale di Cosenza ammirando le pregevoli opere custodite negli splendidi saloni di Palazzo Arnone e rimanendo colpiti da un patrimonio unico e prezioso, esposto in una Galleria che è ormai punto di riferimento importante per l’intera regione.
Entrambi hanno visitato le due sezioni della GNC quelle delle acquisizioni e quella della Banca Carime, allestite secondo criteri museografici all’avanguardia e rispondenti a standard europei, complimentandosi, con il Soprintendente De Chirico.
Bassolino, in particolare, si è soffermato sulle opere di Mattia Preti e Luca Giordano ammirandole con grande attenzione e notando come il corpus pretiano sia molto cospicuo.
“La raccolta della Galleria Nazionale di Cosenza, nata col fine di ricostruire e promuovere la conoscenza della storia artistica della regione, documenta momenti significativi dal Cinquecento al Novecento e comprende dipinti di pittori nati ed attivi in Calabria o che hanno comunque influenzato gli esiti della pittura locale. Una sezione apposita – commentano dalla Soprintendenza - accoglie dal 29 maggio 2010 la collezione di dipinti di Banca Carime, affidata in comodato d’uso gratuito alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria. La collezione, di straordinario rilievo, racconta più di cinque secoli di storia dell’arte occidentale (dalla fine del Quattrocento a tutto il Novecento) con opere di artisti tra i più noti, da Bellini a Mattia Preti, dal Guarino a Luca Giordano, a Van Honthorst, Battistello Caracciolo, Solimena, De Mura, fino a Boccioni, Savinio, Ortega. Formatasi negli anni Settanta e nei primi anni Ottanta del Novecento, la raccolta cosentina, costituita da trentotto dipinti, documenta un’area artistica prevalentemente meridionale e si compone di un cospicuo corpus di dipinti del Sei e del Settecento riferiti all’area centro-meridionale, napoletana in special modo, nonché di un’interessante sezione dedicata all’arte moderna e contemporanea”
L’opera più antica della collezione è il dipinto su tavola raffigurante Cristo al Calvario e il Cireneo ascrivibile al 1460-61 e attribuito a Giovanni Bellini che lo avrebbe realizzato con la collaborazione del fratello Gentile.