Strada del Medio-Savuto. Comitato in Provincia, il punto sui lavori
Una delegazione del “Comitato La Strada Che Non C’è”, dopo aver richiesto un incontro, si è recata presso la sede della Provincia di Catanzaro a fare il punto della situazione della costruenda strada Catanzaro-Cosenza, detta anche del Medio-Savuto.
Un’arteria attesa da tutto l’entroterra della zona interna e centrale della Calabria (tra le due province) da più di 30 anni, importantissima per l’intera regione, e che di cui il Comitato si occupa incessantemente dal 2011.
Ad accoglierli, delegati dal Presidente Sergio Abramo - che non era presente per un altro impegno urgente ed improvviso - l’ingengnere Floriano Siniscalco, responsabile del settore viabilità e trasporti, e l’ingegnere Eugenio Costanzo, responsabile della costruzione dell’opera.
Nell’incontro è stato confermato il massimo impegno dell’ente intermedio catanzarese nel voler completare con la massima celerità il tratto di competenza, e cioè quello che va da Coraci (Pedivigliano, nel cosentino) a Decollatura (nel catanzarese). La strada è difatti diventata di competenza Anas e la Provincia è competente solo per questo tratto in costruzione.
Nel dettaglio è stato comunicato che i lavori in corso procedono regolarmente che permetteranno, nei primi mesi del 2020, l’apertura al traffico dalla statale 616 di località Borboruso.
Nel settembre prossimo, tra due mesi circa, verranno poi avviate le procedure per aggiudicare i lavori per il completamento del tratto che va da Borboruso allo svicolo di Soveria Mannelli, cioè fino a dov’è già stato aperto il tratto oggi percorribile.
Per quest’ultimo lavoro è stato garantito che è già disponibile nelle casse dell’ente (grazie anche al finanziamento concesso dalla Regione e di 3,5 milioni) la totale copertura finanziaria e dall’aggiudicazione sono previsti circa dodici mesi di lavori. Cosi, si spera, sarà completato il tratto Coraci-Decollatura.
Per il restante tratto da Decollatura alla strada statale 280 dei due mari (importantissimo perché dovrà attraversare tra l’altro il territorio di Tiriolo, dove c’è solamente la ex statale 19 che serve un bacino di più di 50 mila abitanti ed è al collasso tra frane dissesti ecc., oltre che piena di semafori e divieti) il comitato dovrà poi interloquire con l’Anas sperando di ottenere buoni risultati e in tempi accettabili.